Scontro Renzi-Conte, il premier: “Non abbiamo bisogno di fenomeni”

Politica

Il capo del governo risponde dalle pagine dei giornali all'attacco del leader di Italia viva sul Def: “È inaccettabile che ogni giorno rimarchi uno spazio politico, questo ci precluderà di poter andare avanti”. Replica: "Non siamo contro governo ma contro aumento tasse"

Non si ferma lo scontro tra il premier Giuseppe Conte e il leader di Italia viva Matteo Renzi. L’ex segretario del Pd ha attaccato ieri il governo sul Def, sottolineando che "due miliardi sul cuneo fiscale non sono una rivoluzione del proletariato" e ricordando che i suoi 80 euro al mese furono definiti una "mancia". Oggi è arrivata la risposta del presidente del Consiglio. “È inaccettabile che ogni giorno rimarchi uno spazio politico, questo ci precluderà di poter andare avanti”, ha detto parlando con il Corriere della Sera e La Repubblica. Più tardi, Renzi ha ribattuto su Facebook: "Noi non siamo contro il governo, anzi: ma noi siamo contro l'aumento delle tasse. E lo abbiamo spiegato bene".

Conte: “Non abbiamo bisogno di fenomeni”

Parlando con i giornali, Conte ha sottolineato: se Renzi ha bisogno di rimarcare uno spazio politico e ogni giorno ripropone questa logica, "questo ci precluderà di poter andare avanti. È inaccettabile". "Come posso stare sereno? So di dover rispondere a 61 milioni di cittadini che hanno urgenza”, ha aggiunto il premier. E ancora: "Non abbiamo bisogno di fenomeni".

“Abbia rispetto per i lavoratori”

Per Conte, Renzi sull'Iva "è scorretto, mistifica la realtà". Sul cuneo fiscale: "Non parlerei di pannicello caldo. Abbia rispetto per i lavoratori, sono 40 euro di beneficio medio. Se per lui, che ha uno stipendio consistente, sono pochi, allora per carità...". Per il premier, comunque, bisogna lavorare "con spirito di squadra". Conte ha detto di non pensare a "un patto singolo con Renzi, non è nella mia cultura". Ma ha aggiunto di non aver difficoltà "a incontrare Renzi da leader di una forza politica. Ma al tavolo io parlo con i ministri e i capidelegazione, perché quella è la mia squadra".

Cittadini "vogliono una squadra di governo che lavori per loro

Conte ha risposto anche a Zingaretti, secondo il quale il governo così dura poco e si torna a votare: il premier ha ricordato che il loro impegno è appena cominciato e che i cittadini "vogliono una squadra di governo che lavori per loro, non per se stessi". Venendo al Piano di Di Maio e Bonafede sui rimpatri, il presidente del Consiglio ha spiegato che "il lavoro della Farnesina mi era stato anticipato, lo avevano comunicato alle forze politiche". Il premier, poi, ha detto di non temere l'interrogazione della Lega sui suoi presunti conflitti di interesse: "Mi auguro che Salvini, invece di dilettarsi andando a recuperare questioni superate, faccia opposizione offrendo proposte credibili e non annunciando la flat tax al 15% per tutti, oppure una manovra da 100 miliardi".

Contatti con Usa: "Non è stata commessa alcuna anomalia”

Una battuta anche sul caso degli 007 e dei contatti con gli Usa. Conte ha spiegato di non aver ancora riferito al Copasir perché la commissione "deve sostituire un componente, quindi il collegio non può operare, sennò avrei chiesto io di andare a parlare". Nel merito della questione, "non è stata commessa alcuna anomalia. Si sta speculando ingiustamente". Infine, un commento sull'alleanza M5S-Pd in Umbria: "Sarà un voto rilevante e abbiamo un ottimo candidato, ma è un po' esagerato parlare di laboratori. C'è un progetto politico che va costruito".

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