Diventano 13 gli assessori a essere transitati e poi andati via, tra vicende giudiziarie e contrasti politici, dalla squadra M5s di Palazzo Senatorio. La sindaca: "Parte la fase due della Giunta, dopo l'era dei tecnici arriva quella dei politici"
È arrivato il rimpasto di giunta a cui la sindaca Virginia Raggi lavorava da tempo. Il rinnovamento era atteso da quasi un anno, da quando la prima cittadina era stata assolta in primo grado nel processo a suo carico per falso. Tra vicende giudiziarie e contrasti politici, gli assessori eletti e poi andati via dalla squadra pentastellata di Palazzo Senatorio sono tredici.
Solo esponenti politici
Dopo oltre tre anni di giunta, Raggi ha scelto di concludere l'ultimo anno e mezzo del suo mandato con una squadra composta solo da esponenti politici. Escono dunque quattro 'tecnici': due con una provenienza politica da sinistra, Laura Baldassarre (ormai ex assessore alle Politiche sociali) e Flavia Marzano (Semplificazione digitale), l'avvocato in orbita Cinquestelle Rosalba Castiglione (Politiche abitative) e la militante pentastellata Margherita Gatta (Lavori pubblici). Entrano Pietro Calabrese, che guiderà l'assessorato ai Trasporti, Valentina Vivarelli al Patrimonio e Politiche abitative e Veronica Mammì al Sociale. La delega di Marzano sarà invece incamerata dalla sindaca. Da segnalare lo spostamento di Linda Meleo dai Trasporti ai Lavori pubblici.
Raggi: "Era necessario"
"Oggi avviamo una nuova fase politica che rafforzerà il lavoro della giunta di Roma per la città". Così Raggi ha commentato il rimpasto, "necessario per dare una risposta più forte". Dopo "aver ristrutturato le fondamenta della macchina amministrativa, benché resti ancora molto da fare, imprimiamo un'accelerata decisiva per portare a compimento il programma politico sulla base del quale i cittadini ci hanno eletto", ha aggiunto la prima cittadina.