Dal palco di AreaDem a Cortona, il ministro dei Beni culturali all'ex premier: "Il popolo della Leopolda è parte del grande popolo del Pd". Il segretario: "Serve Pd unito". Ma la separazione sembra sempre più vicina, con Renzi pronto a creare nuovi gruppi parlamentari
"Voglio dire a Renzi: non farlo. Il Pd è la casa di tutti, è casa tua e casa nostra". Così Dario Franceschini, dal palco di AreaDem a Cortona, si appella direttamente all'ex premier parlando del rischio di scissione. "Il popolo della Leopolda è parte del grande popolo del Pd. Non separiamo questo popolo, non indeboliamoci spaccando il partito di fronte a questa destra pericolosa", ha detto Franceschini. La scissione dei renziani dal Pd negli ultimi giorni sembrerebbe più vicina che mai, con l’ex segretario dem che sarebbe pronto a formare nuovi gruppi parlamentari. Ipotesi a cui l'area vicina al segretario Nicola Zingaretti si oppone fermamente. E lo stesso Zingaretti fa sapere: "Scissione? Spero di no perché un Pd unito serve alla democrazia italiana e serve alla stabilità del governo". E ha aggiunto: "Serve un partito totalmente nuovo che si rifonda. Dividersi in questo momento è un gravissimo errore che l'Italia non capirebbe", ha aggiunto il segretario Pd.
Franceschini: “Unità del Pd è indispensabile”
“L'unità del Pd è indispensabile”, ha insistito Franceschini da Cortona. “La nascita del governo è passata anche dalle interviste di Renzi e di Bettini, non si era mai visto un voto unanime in direzione”, ha affermato il ministro dei Beni culturali. Franceschini quindi ha sottolineato: “Per questo non voglio credere a questa storia della scissione o quel che ho letto sui giornali, questa storia ridicola della separazione consensuale. Quando spacchi un partito è sempre traumatico, come si fa a pensare che sia consensuale?".
Scissione dei renziani vicina
Quanto ai nuovi gruppi parlamentari, Renzi potrebbe dar loro vita dopo averne parlato con il premier Giuseppe Conte e anche con Luigi Di Maio. E nascerebbero, fanno sapere fonti renziane, non contro il governo, ma a suo sostegno. I nuovi gruppi sarebbero l'anticipazione di quella che i renziani definiscono la "separazione consensuale" dal Pd, che potrebbe dare il via, magari alla Leopolda, alla nascita di una nuova "casa": "Non un partitino del 3% ma un soggetto che parli al Paese", continuano le fonti renziane. Dalla maggioranza di Zingaretti arrivano posizioni tutte contrarie all'ipotesi di scissione. Lo stesso segretario predica da sempre unità e Andrea Orlando, suo vice, avverte: "Il Pd dovrebbe discutere di come affrontare i problemi del Paese governando, non di come e se dividersi".
Nuovi gruppi a sostegno del governo
Alla Camera ci sarebbero già i venti deputati necessari alla nascita di un gruppo, il cui volto potrebbe essere Luigi Marattin, mentre l'ipotesi è che Teresa Bellanova, neo ministra delle Politiche agricole, diventi il capo delegazione nel governo. Ettore Rosato avrebbe invece un incarico di coordinamento nel nuovo soggetto politico. Al Senato, dove i sostenitori di Renzi sarebbero in proporzione più numerosi rispetto alla Camera, il nuovo gruppo potrebbe essere il nucleo per un allargamento della maggioranza al centrodestra.