Boccia a Sky TG24: “Sulle richieste di autonomia la mia stella polare è la Costituzione”

Politica

Il ministro degli Affari Regionali ha assicurato che non ci saranno “contrapposizioni tra Nord e Sud” e ha spiegato che “la casa comune delle Regioni è il Ministero”

"Sono un profondo difensore della Costituzione, ho sempre criticato gli strappi: il titolo V è chiaro, la Costituzione va onorata". Così Francesco Boccia ha spiegato ai microfoni di Sky TG24 che sulle richieste di autonomie di alcune regioni italiane la sua "stella polare" è la legge fondamentale dello Stato italiano. Il neo ministro agli Affari Regionali ha poi ricordato alle Regioni che la loro "casa comune è il Ministero" che è "a loro disposizione e la Conferenza Stato-Regioni vorrei lavorasse molto meno sulle leggi da impugnare". (I NUMERI DELLA MAGGIORANZA IN PARLAMENTO)

"No a contrapposizioni tra Nord e Sud"

Al centro del ragionamento di Boccia sulle autonomie ci sono i livelli essenziali delle prestazioni, i servizi che bisogna offrire a tutti. In questo ambito il ministro ritiene che "ci si debba tenere per mano, la stella polare sarà la lotta alle diseguaglianze, che ci sono al Nord come al Sud". L'autonomia che il nuovo capo agli Affari Regionali ha in mente "deve avere un collante, tenere per mano il Paese che è uno e crede fortemente nell'Europa; le sue autonomie sono un valore da difendere".

"Non reagisco alle provocazioni"

Boccia ha poi lanciato un invito alla collaborazione a quanti lo hanno attaccato nei giorni scorsi. "Voglio rassicurare Fontana andrò da lui, da Toti, Zaia, Bonaccini. Dobbiamo improntare il rapporto su una collaborazione senza verità inconfutabili, non reagirò a nessuna provocazione. Consiglio di non dire: 'o si fa come dico io o io vado avanti lo stesso'; rispettiamoci e ascoltiamoci".

"Tutti i ministri hanno una responsabilità storica"

Sul primo consiglio dei Ministri, Boccia ha poi rivelato che "si respirava un buon clima" per poi aggiungere che "tutti i ministri hanno una responsabilità storica, dobbiamo fare bene il nostro lavoro, per quella che è una vera e propria alleanza sociale. La sensazione è che avessi vicino non avversari, ma alleati".

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