Crisi di governo, Salvini al Senato: "Ok a taglio parlamentari, poi al voto". VIDEO

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Il leader della Lega ha aperto alla proposta sulla riduzione di deputati e senatori prima di ricorrere alle urne: "Entrerebbe in vigore nella prossima legislatura". Poi attacca il Pd: "Invidio vostre abbronzature. Renzi ha paura perché sa i disastri che ha fatto"

"Votiamo il taglio dei parlamentari e andiamo subito al voto". Lo annuncia Matteo Salvini nel corso della seduta nell'Aula del Senato sulla calendarizzazione della mozione di sfiducia a Conte (GLI ULTIMI AGGIORNAMENTIIL RACCONTO DELLA GIORNATA). Domani i capigruppo della Lega alla Camera voteranno "per anticipare il taglio dei parlamentari, si chiude in bellezza e poi per dignità onestà e coerenza subito al voto", ha ribadito il leader della Lega. "Vedo che ora il Pd non applaude più e qualche abbronzatura si spegne", ha aggiunto il vicepremier, che poi ha attaccato il senatore Matteo Renzi: "Capisco il terrore da parte del senatore Renzi, comprensibilissimo: perché sa che con i disastri che ha fatto gli italiani lo mandano a casa immediatamente quindi piuttosto che lasciare la poltrona sta qua col Vynavil”. (I numeri in Parlamento e le possibili maggioranze)

"Taglio eletti entrerebbe in vigore la legislatura successiva"

A margine del suo intervento Salvini ha spiegato perché non ci sarebbero problemi a votare il taglio dei parlamentari e andare subito alle urne.  "L'articolo 4 della legge costituzionale" per il taglio dei parlamentari "dice che se nel frattempo vengono sciolte le Camere" quella legge "entra in vigore nella legislatura successiva”, ha sottolineato il leader della Lega, per poi ribadire: ”Anche con il taglio dei parlamentari si può votare entro ottobre con la legge attuale: non c'è nessun problema, lo dice l'articolo 4 della riforma stessa. Il taglio entra in vigore nella legislatura successiva”. "È estremamente semplice: grazie a noi arriva alla Camera" il taglio dei parlamentari, "si vota e passa. Poi se Di Maio è leale e di parola andiamo a votare. Se invece ti taglio i parlamentari e poi mi fai l'accordo con Renzi ti riempio di manifesti anche Marte". "Non ho visto Berlusconi oggi", ha poi concluso.

Cosa dice la legge

L’articolo della legge a cui fa riferimento Salvini è il numero 4 del provvedimento sulle modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari: la riforma promossa dal M5s taglia il numero dei parlamentari, dagli attuali 945 a 600 totali (200 senatori e 400 deputati). Nel testo si legge che “le disposizioni di cui agli articoli 56 e 57 della Costituzione, come modificati dagli articoli 1 e 2 della presente legge costituzionale, si applicano a decorrere dalla data del primo scioglimento o della prima cessazione delle Camere successiva alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale e comunque non prima che siano decorsi sessanta giorni dalla predetta data di entrata in vigore”. In sostanza, se si andasse al voto, il taglio entrerebbe in vigore dopo la prossima legislatura.

Il tweet di ieri contro il taglio

Ieri, per la verità, lo stesso Salvini su Twitter aveva espresso una posizione diversa, definendo il taglio "un SALVA-RENZI. Fino all’anno prossimo - aveva scritto il ministro - non si potrebbe più tornare al voto, e la coppia Renzi-Boschi (che ha sempre votato contro) salverebbe la poltrona. Capito? Una volta mandati a casa questi sciagurati, non solo tagliamo poltrone ma anche stipendi".

Salvini ai senatori Pd: "Invidio le vostre abbronzature"

"Come sono lontani i riti della politica dal Paese reale con l'idea che non si debbano disturbare i poveri parlamentari a ferragosto". Così è iniziato l’intervento del ministro dell’Interno al Senato, che ironicamente ha commentato le proteste dei parlamentari del Pd. "Non capisco visto che per bocca del senatore Renzi avete già vinto tutta questa agitazione nervosismo, maleducazione". "Invidio un po' alcune abbronzature...", ha aggiunto, tra i fischi e le proteste dell'opposizione. Interrotto più volte nel corso del suo discorso, ha provocato: "Il bello è che saremmo noi gli antidemocratici e i fascisti che non vogliono andare alle elezioni e non vogliono far parlare la gente...". Poi ha messo in guardia gli ex alleati di governo: "Amici 5 Stelle pensateci tre volte prima di allearvi con questa squadra e poi auguri eh, fate quello che ritenete. Noi andiamo a testa alta a chiedere agli italiani la possibilità di prendere per mano questo Paese i prossimi 5 anni e non abbiamo paura di alzarci dalle poltrone".

Il leader della Lega cita Borsellino

Salvini nel suo discorso ha citato alcuni rappresentanti del mondo imprenditoriale che hanno invocato le elezioni: "Casasco, della confederazione piccole imprese, ha chiesto 'certezze, misure coraggiose, andare alle elezioni'; Agnelli Paolo di Confimi industria, 'subito alle elezioni'. Leopoldo Destro, presidente Assindustria Veneto, 'voto subito, no giochini, lo stallo non serve'. Giovanna Ferrara, Unimpresa, 'meglio il voto rispetto ad accordicchi improduttivi’”. Il leader del Carroccio ha citato anche Paolo Borsellino, in una parafrasi del Giulio Cesare di Shakespeare: "Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola". Ha poi chiuso con "Viva la libertà, viva l''Italia, viva la democrazia", tra gli applausi dei senatori leghisti, tutti in piedi, e le proteste delle opposizioni.

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