Già assessore regionale ed eurodeputato di Forza Italia, ha conquistato oltre il 49% delle preferenze. “Subito al lavoro, il Piemonte ha bisogno di ripartire”, ha commentato. Sconfitto il governatore uscente del centrosinistra Chiamparino, fermo al 35%
Il centrodestra torna alla guida del Piemonte e, sull'onda lunga del successo della Lega, strappa al centrosinistra l'ultima Regione che ancora governava al Nord. Il nuovo presidente è Alberto Cirio. Già assessore regionale ed eurodeputato di Forza Italia, ha vinto col 49,85% dei voti. Sconfitto il governatore uscente del centrosinistra, Sergio Chiamparino, fermo al 35,80%. Seguono Giorgio Bertola del M5S (13,62%) e Valter Boero del Popolo della famiglia (0,73%). L’affluenza è stata del 63,34%, contro il 66,45% della precedente consultazione. Nella coalizione di centrodestra, il primo partito è la Lega al 37,10%, seguono Forza Italia all’8,39% e Fratelli d’Italia al 5,49% (RISULTATI - LA MAPPA).
Cirio: "Il Piemonte ha bisogno di ripartire"
Gli scrutini per le Regionali sono iniziati lunedì alle 14, dopo quelli delle Europee (SPECIALE - RISULTATI). Le prime proiezioni e i dati reali hanno da subito confermato gli exit poll, che già domenica sera davano Cirio vincente. Intorno alle 17, il candidato del centrodestra ha rotto un silenzio scaramantico: “Chiamparino mi ha telefonato e mi ha fatto i complimenti. Ci vedremo nei prossimi giorni per il passaggio di consegne”. Cirio ha aggiunto: "Mi metterò subito a lavorare, il Piemonte ha bisogno di ripartire. Oggi è la regione del Nord Italia che cresce di meno, è quella che ha purtroppo ancora i tassi di disoccupazione più elevati". E ancora: “Il nostro motto era un'altra velocità per il Piemonte, saremo veloci a metterci al lavoro. Abbiamo bisogno di fare subito tanto lavoro con una squadra fresca e dinamica con tanta energia”. Una battuta anche sul centrodestra: “Unito vince, noi ne siamo la dimostrazione. A livello nazionale farò la mia parte per favorire una ricucitura perché ci credo”.
Chiamparino: “Spero faccia meglio di me”
Il governatore uscente Chiamparino, indietro di oltre dieci punti, ammettendo la sconfitta ha commentato: “Ha interpretato molto bene l'onda politica nazionale che c'è nel Paese. Spero faccia meglio di me, ma la sua maggioranza sarà a trazione leghista e quindi credo prevarranno i muri sui ponti”. Poi ha aperto all'ipotesi di dire addio alla politica: “Ho combattuto quest'ultima battaglia e l'ho persa. Non credo di avere più molto da dire. Ho 71 anni... Non sbatto la porta, né faccio colpi di testa. Metto a disposizione il mio seggio”.
Exploit della Lega
Al presidente uscente del centrosinistra non è servito il recupero del Pd a Torino, dove è tornato oltre il 30%, a scapito soprattutto del Movimento 5 Stelle, che nel capoluogo amministrato dalla pentastellata Chiara Appendino è crollato al 13,13%. L'exploit della Lega, ben oltre il 40% in tutte le province, ha fatto la differenza a favore del centrodestra. Quasi un referendum per la Tav, secondo il leader del Carroccio Salvini. Un risultato "non inaspettato, che deve essere compreso e rispettato", ha detto Appendino.
Chi erano i candidati
Alberto Cirio, 47 anni, langarolo di Sinio (dove la famiglia produce nocciole), milita dal 2004 in Forza Italia, dove è approdato dalla Lega. Candidato col centrodestra, era appoggiato da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Sì Tav Sì Lavoro per il Piemonte nel cuore, Udc. Tre i candidati sconfitti. Sergio Chiamparino, governatore uscente riproposto da una coalizione di centrosinistra, era appoggiato da 7 liste: Partito Democratico, L’Italia in Comune, Chiamparino per il Piemonte del Sì, Liberi Uguali Verdi, +Europa Sì Tav, Chiamparino sì Demos, Moderati. In corsa, poi, c’erano Giorgio Bertola del Movimento 5 Stelle e Valter Boero del Popolo della Famiglia.