Dl sicurezza e famiglia, tensioni tra Lega e M5S. Conte vede Mattarella

Politica

Il premier è al Quirinale per discutere dell'agenda di governo. "Non ci sarà rimpasto dopo le Europee", assicura intanto Salvini. Di Maio: "Credo che parte della Lega abbia nostalgia dei governi con Berlusconi"

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a quanto si apprende, è al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sul tavolo, a tre giorni dalle elezioni europee, ci sono diversi temi dell'agenda politica tra cui il decreto sicurezza rinviato nell'ultimo Consiglio dei ministri. “Il governo c'è e va avanti, il voto di domenica non è sul governo. Io sono una persona leale", ha assicurato intanto il leader della Lega Matteo Salvini in una diretta Facebook. “Non occorre essere uno scienziato per capire che la Lega molto probabilmente sarà il primo partito in Italia, ma userò questo consenso per cambiare l'Europa, non chiederò mezzo sottosegretario in più”, ha aggiunto il ministro dell’Interno. E oggi ribadisce: "Lunedì non cambia niente al governo perchè si vota per l'Europa. Anche se la Lega vincerà, come sembra, non chiedo un ministro o una poltrona in più. E spero che i toni si abbassino". Una risposta, dunque, alle preoccupazioni del capo pentastellato Luigi Di Maio riguardo alla possibilità che dopo le elezioni il Carroccio possa chiedere un rimpasto di governo. E anche oggi Di Maio torna a chiedersi: "La Lega chiede un voto per l'Europa o per la crisi di governo? Io credo che parte della Lega abbia nostalgia dei governi con Berlusconi". Ma, aggiunge, "io sono per il governo. Noi siamo stati leali e pensiamo alla fase 2 per rilanciare il ceto medio". Eppure, l’esecutivo gialloverde continua a essere diviso su due provvedimenti chiave: il dl sicurezza e quello famiglia.

Dl sicurezza bis, Salvini: varato prima delle Europee

Salvini vuole che il decreto sicurezza bis, provvedimento da lui sostenuto e cercato, venga ufficialmente varato dal Consiglio dei ministri prima delle Europee. Le criticità espresse sono state accolte: ora il testo va approvato. Ma il muro del M5S - con la compartecipazione del premier Giuseppe Conte - per ora regge. Il Consiglio dei ministri che la Lega vorrebbe oggi, a meno di colpi di scena, non ci sarà. Ma potrebbe esserci giovedì, perché la pressione di Salvini è al massimo, soprattutto una volta eliminate le criticità rilevate nelle scorse ore anche dal Colle. Anche se ieri sera il M5S ha rilanciato: "Ora il decreto è vuoto, non si sa a cosa serve".

Tensione anche sul dl famiglia

Dall’altra parte, sul decreto legato a doppio filo con quello sicurezza - il provvedimento sulla famiglia targato Luigi Di Maio - c'è lo stop del ministro dell'Economia Giovanni Tria, secondo il quale mancano le coperture. Al di là della piccata risposta del M5S (“È una questione tutta politica, da Tria vogliamo soluzioni non ostacoli", ha sbottato Manlio Di Stefano), Di Maio ha aperto a uno slittamento dell'ok al decreto a dopo il 26 maggio.

Le criticità sollevate dal Quirinale

Il vero nodo, comunque, è quello del decreto sicurezza. Alcune criticità sul provvedimento sono state infatti manifestate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al premier Giuseppe Conte in un colloquio riservato nei giorni scorsi. Sotto la lente del Colle ci sarebbero le multe a chi soccorre i migranti in mare e la scarsa chiarezza tra le attribuzioni dei ministeri. "Il provvedimento va approfondito", ha sottolineato Conte che, anche in merito al Cdm di lunedì, ha negato diverbi o risse. Ma il premier ha avvertito: "Non mi sento affatto sfiduciato: non dobbiamo leggere sui giornali e sui social affermazioni improprie". Mentre il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede getta oggi acqua sul fuoco. Sul decreto - ha sottolineato - "c'è una interlocuzione con il Quirinale e siamo in attesa. Noi abbiamo fatto alcune osservazioni, ma non creerei tutta questa enfasi attorno a una norma che sta seguendo il suo iter normale, come tutte le altre norme che abbiamo portato avanti. Non c'è niente di speciale".

Di Maio difende Conte

Le criticità del dl, con l'ultima bozza varata ieri pomeriggio, il Viminale sostiene di averle superate. Ma Di Maio ha frenato. "Prima di andare in Consiglio dei ministri bisogna risolvere questi dubbi di costituzionalità", ha sottolineato il vicepremier M5S. Che ha difeso l'operato di Conte: "Non merita attacchi, è un premier di garanzia". Di Maio ha anche attaccato Salvini in quelle che lui reputa "derive estremiste". "Dopo che la Lega ha aperto lo scontro con il Papa, con il segretario della Cei, adesso ci manca solo lo scontro con il presidente della Repubblica e abbiamo fatto la collezione", ha detto il leader M5S nel corso della presentazione della fase due del governo del cambiamento. Sul palco, tutti i ministri 5 Stelle, con Di Maio pronto a rimarcare un concetto: "La squadra dei ministri M5S credo sia quella che più di ogni altra può parlare di fatti, altri sono monotematici". Infine, l’avvertimento sul rimpasto: “Le elezioni europee non mi sembra cambino la composizione del Parlamento, quindi il tema non si pone per quanto mi riguarda".

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