Referendum divorzio, 50 anni fa la vittoria del No all'abrogazione della legge

Politica
©Ansa

E' l'anniversario di una scelta. Il 12 maggio 1974 gli italiani decisero di non abrogare la legge Fortuna-Baslini, che 4 anni prima aveva introdotto il divorzio nel nostro Paese. Un referendum che segnò la storia della Repubblica

ascolta articolo

Una data che passò alla storia: era il 12 maggio di 50 anni fa. Gli italiani, a 4 anni dall'introduzione della legge sul divorzio, la legge Fortuna-Baslini, erano chiamati a decidere se mantenere o abrogare il testo. Un referendum che segnò un'epoca e che spaccò il Paese. Erano gli anni 70, anni difficili di lotte, minacce e conquiste; gli anni del femminismo, dei cortei, delle famiglie in piazza, ma anche della violenza politica e delle stragi.

La vittoria dei divorzisti

Vinsero i divorzisti e quella domenica passò alla storia diventando una data cruciale per l'evoluzione sociale e giuridica del Paese. Un risultato sorprendente, per nulla scontato. La Democrazia Cristiana, guidata da Amintore Fanfani, aveva messo in campo tutte le forze per vincere la sua battaglia. La Chiesa cattolica fece la sua parte, con una propaganda capillare che arrivava fino nelle case e nelle parrocchie. Il fatto stesso che per dire "No" al divorzio bisognasse barrare la casella col "Sì" aveva reso pessimista il fronte laico. Invece la vittoria fu schiacciante, 60 contro 40, a prova di qualsiasi contestazione. Il partito radicale e quello socialista, basarono la campagna elettorale sulla necessità di non tornare indietro nel campo dei diritti acquisiti con l'entrata in vigore della legge sul divorzio. La condizione di debolezza delle donne, troppo spesso private della possibilità di scegliere, fu il punto centrale di una campagna intensa, quasi porta a porta. Meno incisivo Enrico Berlinguer, a capo di un Partito Comunista che rischiava di perdere l'appoggio dei molti elettori cattolici: alla fine, però, il sostegno di Botteghe Oscure fu decisivo.

leggi anche

Cos’è la giustizia riparativa istituita dalla riforma Cartabia

Il divorzio non venne mai più messo in discussione

Il "No" vinse, portando con sé pesanti conseguenze sia sul piano sociale che su quello politico. Dal 12 maggio 1974 l'istituto del divorzio non venne più messo in discussione. Dovettero passare altri 4 anni per arrivare a non considerare reato l'interruzione di gravidanza.  In meno di un decennio l'Italia cambiò, forse in maniera definitiva. Dal 2023, la riforma Cartabia ha velocizzato lo scioglimento del matrimonio. Le coppie sposate ed entrate in crisi, possono presentare al giudice domanda congiunta e cumulativa per la separazione e il divorzio, in questo modo si avvia lo scioglimento del matrimonio con uno scenario di maggiore stabilità degli accordi in modo da evitare capovolgimenti futuri e incertezze della situazione economica.

leggi anche

Da Jennifer Lopez e Ben Affleck a Ferragni e Fedez, coppie scoppiate

Politica: I più letti