Addio al bonus baby sitter per chi rinuncia al congedo

Politica

L’Istituto precisa: chi ha chiesto il bonus l’anno scorso deve usarlo entro il 2019. Protestano le opposizioni. Fonti Lega: il voucher è gestito da Di Maio, ponga rimedio

Addio al beneficio per il servizio di baby sitting per le mamme che rinunciano al congedo parentale. La legge di bilancio per il 2019 non ha, infatti, prorogato la norma che consentiva alle mamme di scambiare il congedo parentale con un bonus fino a 600 euro mensili per un massimo di tre mesi, quelli previsti per il congedo parentale facoltativo, per pagare la baby sitter o l’asilo nido. Lo comunica l’Inps in un messaggio nel quale chiarisce che chi lo ha già chiesto entro lo scorso anno deve usarlo entro fine dicembre 2019.

Stop al beneficio

Scrive l’Istituto di Previdenza che la Legge di Bilancio per il 2019 non ha previsto il rinnovo del beneficio “contributo per i servizi di baby-sitting e per i servizi all’infanzia” introdotto in via sperimentale per il triennio 2013-2015 e prorogato per il biennio 2017-2018. Le mamme beneficiarie potranno usufruire delle prestazioni lavorative per i servizi di baby sitting entro il 31 dicembre 2019, con possibilità di dichiararle entro il 29 febbraio 2020 nell’apposita sezione del Libretto Famiglia. Qualora rimanessero mesi interi di beneficio non fruito, questi saranno considerati oggetto di rinuncia con conseguente ripristino dei corrispondenti mesi interi di congedo parentale.

L’esempio dell’Inps

Ad esempio, spiega l’Inps: “Nel caso di lavoratrice che abbia ottenuto un contributo baby-sitting di tre mesi (importo 1.800 euro) e abbia utilizzato il contributo, al 31 dicembre 2019, per un importo pari a 610 euro, si considera oggetto di rinuncia un solo mese, mentre gli altri due si considerano entrambi fruiti in ragione del superamento dell'importo di 600 euro, che determina l'impossibilità di frazionare il secondo mese di fruizione". Il contributo per far fronte agli oneri degli asili nido invece potrà essere fruito fino al 31 luglio 2019. Gli eventuali mesi interi di beneficio non fruiti entro il termine saranno considerati oggetto di rinuncia, con conseguente ripristino dei corrispondenti mesi di congedo parentale.

Protesta il Pd

Contro la norma protesta il Pd. “Vanno a Verona, straparlano di famiglia ma quando sono costretti a produrre gesti concreti viene fuori la realtà: al governo c’è una maggioranza che si muove scientificamente contro la famiglia”. Così il presidente dei senatori Dem Andrea Marcucci, che ricorda come il bonus fu introdotto dal Governo Renzi. Di ennesimo schiaffo alle donne parla la depudata Pd Giuditta Pini: “Se sei una lavoratrice, povera o precaria, e non puoi permetterti baby sitter o asilo nido allora devi rimanere a casa. Ecco a voi la concezione della donna per Lega e M5S”.

Fonti Lega: voucher gestito da Di Maio, ponga rimedio

Fonti della Lega rendono noto che il voucher baby sitting è sempre stato gestito dal ministero del Lavoro di Luigi Di Maio e rivendica che, nell'ultima sessione di Bilancio, ha presentato emendamenti per il rifinanziamento della misura sia alla Camera che al Senato. Le stesse fonti del Carroccio auspicano che Di Maio, in quanto titolare di un ministero con portafoglio, ponga rimedio al mancato rinnovo.

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