Tav, Salvini: "Entro mercoledì mi aspetto decisione finale”. Conte: “Il governo non cadrà”

Politica

Il premier al termine del summit con i vice Di Maio e Salvini, presente anche il ministro Toninelli. "Affronteremo il tema in modo trasparente, prenderemo la decisione migliore per l'interesse nazionale", le sue parole al termine dell'incontro

“Siamo in dirittura d'arrivo, nel percorso finale, quello politico. Oggi c'è stata la prima riunione politica, abbiamo iniziato l'analisi costi benefici. Domani sera (mercoledì ndr), alle 8:30, riunione con i tecnici a oltranza. Entro venerdì prenderemo una decisione nell’interesse nazionale”. Lo ha dichiarato il premier Giuseppe Conte al termine del vertice sulla Tav a Palazzo Chigi con i vice Di Maio e Salvini e con il ministro delle Infrastrutture Toninelli. "Il governo non cadrà", assicura Conte. "Sul tavolo non pesano le posizioni pregiudiziali né della Lega né del Movimento 5 stelle. Io sono garante che sul tavolo non peseranno queste posizioni". Dal vertice di mercoledì "mi aspetto la decisione finale", dice intanto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini lasciando Montecitorio.

Si cerca un compromesso

Il premier prova dunque a definire la "exit strategy" per evitare che il governo gialloverde si impantani in un dibattito infinito. Il neo segretario Pd Nicola Zingaretti, partendo dalla Tav, colpisce dove fa più male: non gli si può lasciare - concordano M5s e Lega - altro margine, in vista del voto per le europee e le regionali in Piemonte. Il vertice si annuncia "non risolutivo ma fondamentale": il premier potrebbe incaricarsi di dare il via libera ai bandi - revocabili - per l'opera e disegnare la "road map" per far maturare la scelta. Perché se la Lega ritiene "non" ci sia "alternativa" al Sì, nel M5s il fronte del No è coriaceo. E oltre a decidere come fare, bisogna calibrare bene i tempi. In una primavera che si annuncia infuocata: Salvini non esclude più una manovra bis.

Buffagni (M5S): pronti ad andare a casa

A irrompere poco prima del vertice sono state però le parole di Stefano Buffagni, parlamentare del Movimento 5 Stelle e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. "Guardi io non mi occupo di trovare il compromesso. Detto ciò, se bisogna andare a casa perché noi non vogliamo buttare soldi per opere vecchie, io non vedo il problema", le sue parole ad Agorà. Saranno discusse giovedi' 21 marzo in Aula al Senato le mozioni di sfiducia al ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli per la condotta tenuta sulla Tav. Lo si apprende al termine della conferenza dei capigruppo di palazzo Madama.

Il 21 marzo in Senato mozione di sfiducia a Toninelli

Intanto oggi è emerso che saranno discusse giovedì 21 marzo in Aula al Senato le mozioni di sfiducia al ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli per la condotta tenuta sulla Tav. Al momento sono state depositate la mozione del Pd e quella di FI. Mentre FdI non presenterà una mozione autonoma ma è intenzionato a votare sì alle dimissioni del ministro.

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