Nord e sinistra, il sogno di Zingaretti per il nuovo PD

Politica

Massimo Leoni

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Mettere insieme cose che da tanto tempo non si capiscono. Con un partito dei produttori, trasversale, che prenda voti da tutti e si dimostri forte già alle europee. Dialogo semiserio con chi sa di cosa parla

Massimo Leoni: Andiamo alla grande, eh…sono due giorni che si parla solo di lei. Non mi ricordo neanche da quanto tempo non succedeva…Tutti a chiederle che farà domani, con chi…Bisognerà rinnovare il guardaroba.

Partito Democratico: Non esageri. Siamo sempre stati fondamentali per la democrazia italiana. Non vede il nome?

ML. Mah, non direi. La democrazia ormai è diretta. E di voi se ne è abbastanza infischiata, almeno finora. Vi considerano differita. Siete già successi. E comunque volevo farle un complimento.

PD. Ah bene. Quindi lo ha capito anche lei.

ML. Cosa?

PD. Che è partito un processo politico profondo. In crescita lenta. E che alle primarie ha avuto un primo momento di visibilità.

ML. Ho già perso il filo.

PD. Non è abituato al pensiero complesso. Le spiego.

ML. Grazie, davvero.

PD. I Cinquestelle hanno perso credibilità tra gli arrabbiati. Ma la cosa che ci interessa di più, e interessa di più il segretario è il tema economico.

ML. Capito…È l’economia baby. Originale.

PD. No. Ma è una grande occasione. I ceti produttivi del Nord – piccole imprese e lavoratori, ma anche la grande industria diffusa - vivono una lenta e progressiva disaffezione verso il governo. Vedono l’assenza di politiche che invertano il ciclo economico. Vedono una congiuntura negativa che temono lunga e profonda. Temono il distacco dall’Europa. Non solo in politica. Un isolamento che può diventare economico e commerciale. Hanno paura.

ML. Cioè…avete imparato che sulla paura si vince.

PD. Ma no. Ha visto i risultati di Zingaretti al Nord? Portiamo speranza.

ML. Sembra un libro di Tremonti. Intanto a me tocca portare pazienza. Siete, al solito, prolissi. Dove vuole arrivare?

PD. Lei è intelligente ma non si applica. Puntiamo dritti al Nord.

ML. Questa è buona…l’evoluzione del PD. Da ago della bilancia ad ago della bussola. Amo Totò…Ma mi faccia il piacere, mi faccia...

PD. Non faccia ironia stupida. Quello di cui le parlo non solo sarà la strategia del nuovo PD. La stessa candidatura di Zingaretti a segretario è partita da queste considerazioni. Perché secondo lei c’era la De Micheli a coordinare la campagna per le primarie?

ML. Mm… pare diventi vicesegretaria.

PD. Se Zanda (il nuovo tesoriere del PD, ndr) me lo permettesse, qualche euro lo scommetterei...

ML. Finalmente una notizia.

PD. Gliene sto dando tante. È che lei non capisce.

ML. Non rispondo agli insulti.

PD. Non la prenda male. È un giornalista. Cosa vuole capire? Scriva, piuttosto.

ML. Cosa???

PD. Cosa è andato a fare Zingaretti a Torino.

ML. Cosa?

PD. Gliel’ho appena detto. A far capire ai produttori del Nord che hanno un’alternativa.

ML. Immagino non aspettassero altro.

PD. Ancora ironia, ancora stupida. Aspettavano, sì. E sono più di quanto lei pensi.

ML. Io pensavo, piuttosto, che Zingaretti guardasse a sinistra. Agli ultimi. Ai diritti. A Sud.

PD. Guardiamo a tutti. Le europee devono dare un segnale forte.

ML. Già. I poveri parlano piano.

PD. Banalità. La sinistra la conquistiamo sui valori, i diritti, l’inclusione. Il centro lo dobbiamo conquistare sull’economia. Aggiungo: su uno sviluppo che sia compatibile con la tutela ambientale. Dove il governo lo sta perdendo.

ML. Sa tutto lei. Una parte della sinistra è no Tav.

PD. No Tav, no comment.

ML. No comment anche per il Sud, mi pare. Non se ne parla proprio.

PD. Più riusciremo a cambiare gli equilibri politici al Nord, più sarà facile costruire al Sud.

ML. Aspetta e spera. Triste ricetta.

PD. Dobbiamo risolvere un po’ di problemi con la classe dirigente, da quelle parti. Ma questo non lo scriva.

ML. Certo. E poi?

PD. E poi vediamo se il governo regge fino all’autunno. Le speranze cadranno come le foglie…

ML. Già, la poesia è di sinistra. Ma il governo, risolto il problema Tav, va in discesa. A maggio sboccerà la nuova Europa…

PD. Col fischio. Sempre Zanda permettendo, io scommetterei che la maggioranza a Strasburgo ce l’avranno ancora Pse e Ppe. Se ha qualche euro, scommetta anche lei.

ML. Nuoce gravemente alla salute. Evito, grazie. Torniamo alle foglie che cadono.

PD. Altro che foglie. Si schianteranno su una manovra che deve trovare, già ora, 26 miliardi. E noi stavolta non saremo disponibili a salvare la legislatura. Non mettiamo per la terza volta in ginocchio gli italiani, da sinistra. E per colpe non nostre.

ML. Quindi?

PD. Niente soccorso rosso. Si va a elezioni, punto.

ML. Esercizio provvisorio e campagna elettorale. Ma non eravate quelli responsabili?

PD. Si. Ma non ci accolliamo le lacrime degli italiani per gli errori di altri. Il governo resta in carica per gli affari ordinari e per l’esercizio provvisorio. I responsabili, come dice lei, siano loro.

ML. Non sembra uno scenario che possa far felice Mattarella..

Qui, magicamente come mi si era manifestata, la voce del PD diventa prima disturbata, poi inudibile. Il cronista non è in grado, neanche dall’attento ascolto della registrazione diligentemente effettuata, di capire alcunché.

Consigli per l'ascolto: "Don't Give up", Peter Gabriel & Kate Bush   

 

 

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