Elezioni regionali in Abruzzo, come e quando si vota: tutto quello che c’è da sapere

Politica

Il 10 febbraio urne aperte dalle 7.00 alle 23.00. Sono 4 i candidati che si contendono la carica di governatore, lasciata vuota da Luciano D’Alfonso, eletto senatore dopo il voto del 4 marzo 2018

Il 10 febbraio si torna alle urne in Abruzzo, dove i cittadini sono chiamati a votare per eleggere il nuovo presidente della Regione e il consiglio regionale (LO SPECIALE ELEZIONI). I seggi resteranno aperti dalle 7.00 alle 23.00. Sono 4 i candidati a ricoprire la carica di governatore della Regione, ruolo rimasto vacante dopo le dimissioni di Luciano D’Alfonso, eletto senatore con il Partito Democratico nelle elezioni politiche del 4 marzo 2018. Per l’occasione, la Regione ha anche creato un sito internet dedicato dove trovare tutte le informazioni. La votazione in Abruzzo rappresenterà, inoltre, un primo vero test politico in vista delle elezioni europee che si terranno tra il 23 e il 26 maggio.

Come si vota

Gli elettori dovranno presentarsi ai seggi muniti di tessera elettorale e di un documento d’identità valido. Il cittadino potrà esprimere il voto sia per un candidato alla presidenza che per una delle liste collegate allo stesso candidato. Non è previsto il voto disgiunto, perciò i votanti non possono scegliere una lista che non sia legata a quella del candidato alla presidenza. Per votare il presidente della Regione, si può tracciare una croce sul nome del candidato, in questo caso il voto non si estende a una delle liste collegate, oppure si può sbarrare solo il simbolo della lista estendendo la scelta anche all’aspirante governatore. Per eleggere i consiglieri, invece, bisogna tracciare un segno sulla lista d’appartenenza del candidato e aggiungere il cognome di quest’ultimo accanto al simbolo. È permesso esprimere fino a due preferenze per i consiglieri regionali, ma i candidati dovranno essere della stessa lista e di sesso opposto. In caso vengano espresse preferenze per due candidati di liste diverse o della stessa lista e dello stesso sesso, il secondo voto risulterà nullo.

La scheda elettorale

La scheda elettorale è di colore verde e, da un lato, presenta i simboli dei partiti con accanto due righe per scrivere i nomi dei candidati consiglieri comunali, mentre dall’altro lato c’è un riquadro con il nome del candidato presidente della Regione collegato alla coalizione o al singolo partito.

Il sistema elettorale

In Abruzzo si vota con un sistema elettorale proporzionale, con soglia di sbarramento al 4% per le liste non coalizzate e del 2% per quelle invece inserite all’interno di una coalizione. Alle elezioni regionali abruzzesi non è previsto il ballottaggio. Tra i candidati, risulterà eletto chi riuscirà a prendere anche un solo voto in più degli altri. In base al numero dei voti ottenuti, al governatore verranno attribuiti tra il 60% e il 65% del numero dei seggi.

I candidati

Alle elezioni regionali in Abruzzo si presentano 4 candidati per un totale di 16 liste. Per la coalizione di centrodestra corre Marco Marsilio, 51 anni, storico esponente di Alleanza Nazionale ed eletto senatore con Fratelli d’Italia nel 2018. Marsilio è sostenuto da 6 liste: Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Azione Politica, Popolo della Famiglia - Popolari per l'Italia, Udc-Dc-Idea. La coalizione ha trovato un accordo sul nome di Marsilio dopo un lungo lavoro e con la possibilità che il partito di Matteo Salvini si presentasse alle elezioni da solo. Ad agosto, infatti, dal Carroccio era arrivata la notizia che per le regionali in Abruzzo il partito avrebbe corso senza una coalizione. In seguito lo strappo con Fi e Fdi è stato ricucito dopo un incontro di 4 ore a Palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Giovanni Legnini, 60 anni, ex presidente del Consiglio superiore della magistratura e a lungo senatore e deputato, prima dei Democratici di Sinistra e poi del Partito Democratico, è invece il candidato del centrosinistra ed è collegato a 8 liste: Pd, Progressisti con Legnini-Sinistra Abruzzo-Leu, Legnini presidente, Abruzzo in Comune, Centristi per l'Europa-Solidali e Popolari per Legnini, Avanti Abruzzo-Idv, Abruzzo Insieme-Abruzzo Futuro, Più Abruzzo-Solidale Liberale Popolare Sostenibile con Legnini. Per il Movimento 5 Stelle correrà Sara Marcozzi, 41 anni, attuale consigliere regionale del Movimento. La scelta di Marcozzi è il risultato delle “Regionarie”, le “primarie” online del M5S sulla piattaforma Rosseau dove gli elettori hanno potuto esprimere la propria preferenza per nominare il candidato alla presidenza della Regione Abruzzo. Alle elezioni del 10 febbraio si presenta anche Stefano Flajani, avvocato di 47 anni, in lista con CasaPound.

Le agevolazioni per i viaggi degli elettori

Per potersi recare alle urne, i cittadini abruzzesi che vivono lontano dal proprio comune di residenza possono usufruire di alcuni sconti sulle tariffe dei biglietti dei treni. La riduzione potrà essere ottenuta solo per i viaggi di andata e ritorno in seconda classe, su tutti i treni del servizio nazionale e per il livello Standard dei Frecciarossa, e consisterà nel taglio del 70% del prezzo base per una tratta di media-lunga percorrenza e del 60% sui biglietti per i treni regionali. Il viaggio di andata può essere effettuato a partire dal 1° febbraio, mentre quello di ritorno dovrà avvenire entro il 20 febbraio.

Le elezioni anticipate in Abruzzo

La convocazione delle elezioni anticipate in Abruzzo è stata necessaria dopo che Luciano D’Alfonso, ex governatore della Regione, il 10 agosto scorso ha lasciato la presidenza abruzzese, con qualche mese d’anticipo rispetto alla fine del mandato, dopo la convalida della carica di senatore da parte della Giunta per le elezioni di palazzo Madama. L’assemblea regionale è stata invece sciolta il 22 agosto scorso. D’Alfonso era stato eletto al Senato con il Pd alle votazioni del 4 marzo 2018, mentre dal 2014 ricopriva la carica di presidente della Regione Abruzzo sempre con il centrosinistra. La scelta della data della nuova chiamata alle urne ha scatenato alcune polemiche da parte di chi, come il centrodestra, voleva un ritorno ai seggi in autunno, con conseguente ricorso al Tar di Forza Italia.

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