Venezuela divide governo, Conte: "Al voto senza imposizioni". Scontro Salvini-Di Battista

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Il ministro dell'Interno favorevole all'ultimatum a Maduro dato dai Paesi europei. L'esponente del M5S lo attacca: "Avalla una linea ridicola". La replica: "Parla a vanvera". Posizioni diverse anche tra il ministro Moavero e il sottosegretario agli Esteri

Il caso Venezuela diventa l’ennesimo terreno di battaglia tra le due forze di governo. Da un lato c’è la posizione della Lega, espressa dal vicepremier Matteo Salvini che sposa le posizioni dei Paesi europei che hanno dato un ultimatum a Maduro. Dall’altro quella del M5s che preferisce la prudenza così come espresso anche dal premier Giuseppe Conte: "L'Italia - ha detto il presidente del Consiglio attraverso Facebook - sta seguendo con costante attenzione la situazione in Venezuela. Auspichiamo la necessità di una riconciliazione nazionale e di un processo politico che si svolga in modo ordinato e che consenta al popolo venezuelano di arrivare quanto prima a esercitare libere scelte democratiche”. Anche se poi il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi chiarisce che la linea Ue è quella dell'Italia, che ha partecipato alla stesura del documento, il premier Giuseppe Conte mette in guardia "dall'impositivo intervento di Paesi stranieri".

Lo scontro Salvini-Di Battista

Linee diverse che hanno provocato uno scambio di accuse tra Salvini e l’esponente del M5s Alessandro Di Battista. Francia, Germania e Spagna "hanno fatto bene perché Maduro (CHI È) sta piegando con la violenza e con la fame un popolo. Il governo italiano abbandoni ogni prudenza e sostenga il popolo venezuelano, il diritto a libere elezioni, alla democrazia”, ha detto Salvini. Mentre Di Battista ha considerato un grave errore  "firmare l'ultimatum Ue al Venezuela”. Scrive Di Battista in un post su Facebook: “Mi meraviglio di Salvini che fa il sovranista a parole ma poi avalla, come un Macron o un Saviano qualsiasi, una linea ridicola”. Salvini controreplica su Twitter:  "Di Battista ignora e parla a vanvera: non solo milioni di Venezuelani, ma anche migliaia di Italiani soffrono da anni la fame e la paura imposti dal regime di sinistra di Maduro”.

Tajani: "Italia tace su Maduro, vergogna"

Anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani è stato critico nei confronti del governo: ”Spagna, Francia e Germania hanno preso una posizione chiara e dura contro il dittatore Nicolas Maduro. È veramente triste che l'Italia non abbia il coraggio di prendere una soluzione, che la Lega non è in grado di far decidere al governo una posizione contro un dittatore comunista”.

Moavero: “Ci riconosciamo in posizione Ue”

In serata però interviene il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi: “Ci riconosciamo pienamente nella dichiarazione comune che gli Stati membri dell'Ue hanno diffuso oggi sulla situazione in Venezuela, alla redazione della quale abbiamo partecipato. Chiediamo una vera riconciliazione nazionale e iniziative costruttive che scongiurino sviluppi gravi e negativi, assicurino il rispetto dei diritti fondamentali e consentano un rapido ritorno alla legittimità democratica, garantita da nuove elezioni libere e trasparenti".

Il sottosegretario agli Esteri: "Inutile ultimatum Ue"

Non è però d'accordo il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, rappresentante del M5s: "Tra interventismo statunitense, freno tout court della Russia e inutili ultimatum Ue - scrive su Twitter - l'Italia offre di mediare tra Maduro e opposizioni per una transizione politica verso nuove elezioni in Venezuela, nei tempi e nei modi più adatti. Gli ultimatum compattano solo il potere". 

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