Carige, Boschi a Sky Tg24: rischi per azioni. Borghi: sono già azzerate

Politica

L’ex ministra e il presidente della Commissione Bilancio della Camera discutono del decreto salva Carige. L'esponente dem: “Copia e incolla di quello del governo Gentiloni, e c’è rischio per azionisti”. Il deputato leghista: “Azioni già azzerate" 

Il botta e risposta tra governo e Pd sulla questione del decreto salva Carige continua. Ospiti a Sky TG24 Economia, l’ex ministra Maria Elena Boschi e il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi, discutono sulla mossa approvata dall’esecutivo per salvare l’istituto che, secondo il leghista, è in questa situazione per “colpa della malagestione del passato, e in Liguria ha governato il Pd". "Ma da anni c'è il centrodestra in Liguria e a Genova", ribatte Boschi, che aggiunge: “Il decreto è un copia e incolla di quello fatto dal governo Gentiloni”. “In questo caso, a differenza del Monte dei Paschi di Siena, non verrà toccato neanche un centesimo a obbligazionisti senior e ai correntisti”, ribatte Borghi.

Borghi: “Evitato un disastro”

Per Maria Elena Boschi, invece, è necessario chiarire che in caso di nazionalizzazione di Carige ci sarà "una riduzione fortissima, forse un azzeramento, di azioni o obbligazioni", come previsto dalla direttiva europea sul “Bail In” in caso di intervento precauzione del governo. Ma il presidente della Commissione non è d’accordo: le azioni Carige "sono già azzerate. In Borsa nel 2006 valevano 35 euro", mentre oggi "il valore è arrivato zero virgola zero zero”. E per quanto riguarda le obbligazioni subordinate, che c’erano nella banca per un totale di 3 miliardi, “sono già state cambiate con obbligazioni senior (non coinvolte dalla direttiva Ue). Quindi non ci sono obbligazionisti da azzerare, anche se si dovesse nazionalizzare la banca”, aggiunge Borghi. “È stato evitato un disastro e obbligazionisti e correntisti possono dormire sonni tranquilli”. Sulla possibile nazionalizzazione aggiunge: “Non è una cosa pericolosa. Una volta acquistata e risanata, la banca può essere anche rivenduta”. Infine, Borghi sottolinea che “il percorso di azione ideale” sarebbe “nazionalizzare, fare una battaglia in Europa e vincerla, sperabilmente, per abolire la normativa del bail-in. Quindi far passare il concetto che non c’è nessun rischio per un cittadino che mette i soldi nelle banche”.

Boschi: "Decreto giusto ma copia e incolla di quello Gentiloni"

Anche secondo Maria Elena Boschi il decreto approvato ieri dal Cdm “è un decreto che va bene” ma, aggiunge, “riprende in toto il decreto Gentiloni su Mps". E per questo, ciò che non va bene, sono gli attacchi al Pd "per aver fatto la stessa cosa che state facendo voi oggi", aggiunge. "Io credo che Di Maio sia in grossa difficolta perché non sa come spiegare ai suoi elettori, a cui ha detto che non avrebbe mai salvato una banca e non avrebbe mai usato soldi pubblici per farlo, che invece lo ha fatto proprio ieri con un copia e incolla del decreto Gentiloni e le risorse messe da parte dal governo in caso di necessità di crisi bancarie". 

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