Sea Watch 3, Di Maio apre all'accoglienza per donne e bambini. Salvini: "Non cambio idea"

Politica

Il governo si divide sulla nave bloccata in mare. Il ministro del Lavoro si dice disponibile a ricevere donne e bambini, ma il ministro leghista "non cambia idea" e sottolinea: “Chi scappa dalla guerra arriva in Italia in aereo, non sui barconi”

Sul caso della nave Sea Watch 3, bloccata da 13 giorni a largo delle coste europee con 32 migranti a bordo, il governo gialloverde si divide. Se per il ministro del Lavoro Luigi Di Maio l’Italia è pronta “ad accogliere donne e bambini”, il collega titolare degli Interni Matteo Salvini ribadisce di “non voler cambiare idea”. Il tema è stato anche al centro di una telefonata tra il premier Giuseppe Conte e Di Maio. I due avrebbero parlato dell’iniziativa di contattare Malta per far sbarcare mamme e bambini a bordo delle due navi e accoglierli. Una situazione in cui, secondo alcune fonti, Salvini rimane “sereno” e parla di “ottimi rapporti” sia con Di Maio che Conte. Malta, intanto, attacca l'Italia: "Piuttosto che fare dichiarazioni contro Malta e la solidarietà europea, dovrebbe partecipare al ricollocamento dei migranti attualmente in corso".

Di Maio: “Accogliamo donne e bambini”

“Per me nessun bambino con la sua mamma può continuare a stare in mare ostaggio dell'egoismo di tutti gli Stati europei", scrive il vicepremier Di Maio su Facebook. "Malta faccia sbarcare subito donne e bambini da quelle imbarcazioni e li mandi in Italia. Li accoglieremo. Siamo pronti ancora una volta a dare, come sempre, una lezione di umanità all'Europa intera". Europa che, comunque, viene duramente criticata da Di Maio: "Due navi ai confini dell'Europa. Ancora una volta solo l'Italia viene chiamata in causa. Malta non fa attraccare le imbarcazioni nonostante siano nelle loro acque territoriali a un miglio dalla costa. Tutta l'Europa se ne frega”. Di Maio infine sottolinea che, dopo aver accolto donne e bambini, l’Italia si metterà “al telefono con ognuno dei capi di Stato europei e li costringiamo a rispettare le quote previste per ogni Paese. Questa Europa così non va, la cambieremo con le prossime elezioni europee. Ma i bambini non possono pagare il prezzo di un'Europa che si gira dall'altra parte per non vedere".

Salvini: “Chi scappa dalla guerra arriva in aereo”

Concorde nell’attaccare l’Europa è il collega leghista Salvini che dice “basta ricatti” e che, secondo quanto riportano alcune fonti, è “assolutamente sereno” circa l’annuncio di Di Maio di voler accogliere donne e bambini. Ma, nonostante questo, Salvini non concede aperture alla possibilità di accogliere: "Una nave tedesca e una nave olandese, in acque maltesi. Ma ad accogliere dovrebbe essere ancora una volta l'Italia. La nostra Italia che ha già accolto quasi un milione di persone negli ultimi anni, dove più di un milione di bambini vive in condizioni di povertà assoluta”. Secondo Salvini, “il traffico di esseri umani va fermato: chi scappa dalla guerra arriva in Italia in aereo, come già fanno in tanti, non con i barconi”. E per il caso della Sea Watch si dice disponibile a “inviare a bordo medicine, cibo e vestiti”, ma sulla chiusura dei porti “non cambia idea”. “Meno partenze, meno morti”, conclude il vicepremier su Facebook.

La risposta di Malta

Sulla questione è intervenuta anche Malta, con una nota rilanciata su Twitter dal ministro degli Interni Michael Farrugia. "Piuttosto che fare dichiarazioni contro Malta e la solidarietà europea, l'Italia dovrebbe partecipare al ricollocamento dei migranti attualmente in corso. Il governo di Malta raccomanda al vicepremier italiano di valutare questi fatti prima di fare dichiarazioni pubbliche ed evitare di farne di simili in futuro", si legge. E il comunicato prosegue con accuse all'Italia: "La nave della ong ha messo in salvo i migranti in un'area che era fuori dalla zona di ricerca e salvataggio di Malta. Si tratta di un'area più vicina all'Italia che a Malta. La ong ha quindi chiesto all'Italia un porto sicuro in cui sbarcare ma l'Italia ha rifiutato. Da qui il motivo per cui la nave è stata costretta a navigare oltre e cercare rifugio nelle acque territoriali maltesi. L'Italia ha chiuso i porti a tutte le ong e anche ad altri soccorritori mentre doveva farli sbarcare in accordo con il diritto internazionale".

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