I vicepremier elogiano l'operato di Conte. Sono 54 gli emendamenti presentati da M5S-Lega alla commissione Bilancio della Camera. Slitta "pacchetto famiglie" e taglio alle pensioni d'oro e si infiamma la polemica sull'aumento del prezzo della benzina in Liguria
Dopo il G20 in Argentina, con le nuove aperture al dialogo emerse tra Italia e Ue, i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, in una nota congiunta lodano il lavoro del premier Giuseppe Conte, che secondo loro, “ha evidenziato puntualmente l'apertura del governo a un dialogo franco e rispettoso con le istituzioni europee, senza rinunce su quel patto con gli italiani fondato su equità sociale, lavoro, crescita e sviluppo sostenibile che costituisce la stella polare della nostra azione”. Intanto la maggioranza ha presentato alla commissione Bilancio della Camera un pacchetto di 54 emendamenti alla manovra. Fra le proposte mancano il "pacchetto famiglie" e il taglio alle pensioni d’oro (che però fonti di Palazzo Chigi assicurano "ci sarà"). I lavori della commissione sono cominciati con i nuovi pareri sugli emendamenti parlamentari accantonati finora e proseguono a oltranza anche lunedì 3 dicembre con l'obiettivo di arrivare a licenziare il provvedimento martedì e consentire l'approdo in Aula mercoledì. Intanto in serata si infiamma la polemica sulle accise in Liguria. "L'emergenza Genova sarà a carico dei cittadini liguri. Il Governo, dopo aver fatto un decreto che metteva poco o niente per il Ponte Morandi, ora prevede l'aumento delle accise sulla benzina (quelle che Salvini voleva abolire in campagna elettorale...): +0,05 euro/litro in Liguria", scrive su Twitter Ettore Rosato, vice presidente della Camera del Partito democratico, commentando uno degli emendamenti alla manovra in discussione in commissione Bilancio.
Di Maio e Salvini: Conte a testa alta afferma priorità
Secondo i vicepremier, "l'Italia si sta rialzando e in tutti i tavoli, dall'Europa agli incontri con i maggiori partner internazionali, siamo nelle mani giuste, quelle del presidente Conte. Con lui il nostro Paese riesce sempre ad affermare le proprie posizioni e priorità, a testa alta e con determinazione, come successo in questi giorni al G20. Ci rappresenta nel migliore dei modi ai massimi livelli, di fronte ai leader di tutto il mondo". L'elogio di Salvini e Di Maio per il Presidente del Consiglio prosegue dicendo che Conte "è la voce ideale dell'Italia in Europa rispetto ai contenuti di quel patto sociale con i cittadini a cui lavoriamo costantemente, superando le diverse sensibilità in nome dell'interesse degli italiani".
Si cerca intesa per abbassare il deficit
Per siglare un'intesa con l'Ue ed evitare la procedura d’infrazione, i vicepremier devono dare il via libera ad una messa a punto di "quota 100" e reddito di cittadinanza che permetta di abbassare il deficit fino al 2%. Ci sarebbe al momento l'ok a tagliare lo 0,2% ma non lo 0,4% richiesto da Bruxelles. L'Ue ha messo nel mirino le pensioni, per il rischio che "quota 100" comporterebbe sulla tenuta dei conti della previdenza. Il problema per il 2019 è che fare partire quota 100 e reddito di cittadinanza ad aprile, come vogliono Salvini e Di Maio, costa troppo. Perciò - spiegano fonti qualificate di governo - in queste ore entrambi i provvedimenti sono all'esame della Ragioneria e del Mef per essere "razionalizzati e affinati": due le soluzioni, o si fanno partire a giugno o si rimodula la platea.
Gli emendamenti alla manovra
Intanto in Parlamento sono arrivate le prime proposte di modifica alla manovra da parte di governo e relatori ma ancora nulla di fatto per le misure cardine, ovvero reddito di cittadinanza e pensioni, interventi su cui è incentrata la trattativa con Bruxelles e su cui si sta consumando il braccio di ferro tra M5s e Lega. Tra gli emendamenti presentati si va dal raddoppio (dal 20 al 40%) della deducibilità ai fini Irpef e Ires dell'Imu sui capannoni industriali, misura spinta dalla Lega, al potenziamento degli organici dei centri per l’impiego con 4mila assunzioni, primo passo verso l'introduzione del reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia M5s, ancora in via di definizione. Previsti anche più fondi per ridurre le liste d’attesa nella Sanità e sono state stimate 4000 assunzioni nei centri per l’impiego. Spunta anche la norma contro i "furbetti" della flat tax.
Via pacchetto famiglia e pensioni d’oro
Nel primo pacchetto di emendamenti depositato dall'esecutivo non c'è traccia delle modifiche attese sul taglio delle pensioni d'oro. Fonti di Palazzo Chigi assicurano che l'emendamento "ci sarà" e si si sta valutando se inserire la norma già nel passaggio alla Camera. In caso contrario, la misura arriverà "sicuramente" nel passaggio al Senato. Il governo potrebbe infatti presentare una seconda tranche di proposte a Palazzo Madama. In questa prima tranche sono assenti le anche misure del "pacchetto famiglia" che era stato messo a punto dal ministro Lorenzo Fontana e prevedeva risorse per gli asili nidi e per il voucher babysitter, il raddoppio delle detrazioni per i figli disabili e un fondo per le crisi familiari.
Fondi per ridurre liste d’attesa nella Sanità
Sono destinate nuove risorse al taglio delle liste d'attesa per le prestazioni sanitarie (da 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021 a 150 milioni per il 2019, 100 milioni per il 2020 e 100 milioni per il 2021) e sono previste agevolazioni a favore delle piccole farmacie: quelle con un fatturato annuo Ssn inferiore a 150.000 euro saranno escluse dall'ambito di applicazione delle percentuali di sconto operate dal Ssn verso le farmacie convenzionate.
Assunzioni nei centri d’impiego
Dal 2019 le Regioni potranno assumere fino a 4000 persone da destinare ai centri per l'impiego. La modifica si inserisce in calce all'articolo che istituisce il fondo per il reddito di cittadinanza e costa 120 milioni nel 2019 e 160 dal 2020. Le risorse nei primi due anni deriveranno dal fondo da un miliardo che la manovra destina per il 2019 e il 2020 ai centri per l'impiego, mentre dal 2021 ricadranno sul fondo complessivo per il reddito di cittadinanza.
Arriva norma contro i furbetti della flat tax
Arriva anche una norma contro chi fa il furbo per accedere alla nuova flat tax al 15% riconosciuta alle partite Iva con ricavi o compensi fino a 65mila euro: tra i soggetti esclusi dall'imposta sostitutiva rientrano anche “le persone fisiche nei casi in cui l'attività sia esercitata prevalentemente" nei confronti di datori di lavoro con i quali il soggetto ancora lavora o ha lavorato nei due anni d’imposta precedenti. Lo stop alla flat tax è previsto anche se i rapporti di lavoro erano o sono intrattenuti nei confronti di soggetti "direttamente o indirettamente riconducibili" al vecchio datore di lavoro.
25 milioni per il riordino delle carriere delle Forze dell'Ordine
Presente anche l'emendamento dal titolo "fondo per il potenziamento delle iniziative per la sicurezza urbana" che prevede un aumento di 25 milioni dal 2019 del fondo per il riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate, comprese le Capitanerie di porto.
Si allunga la concessione Sisal
Prorogate le concessioni del Superenalotto e del Bingo. Si allunga di un anno, e non oltre il 30 settembre 2019, il diritto di Sisal di gestire i "giochi numerici a totalizzatore nazionale", in attesa dell'assegnazione di una nuova concessione. Le maggiori entrate, quasi 71 milioni, si aggiungono al "fondo per l'attuazione del programma di governo".