Il vicepremier conferma la tempistica delle misure bandiera della maggioranza di governo. Ma Salvini: "Non metto le mani sul fuoco". Il leader M5s ha incontrato il ministro delle Finanze tedesco: "Dialogo aperto con l'Ue". Tria domani in aula al Senato
Il vicepremier Luigi Di Maio conferma: “Il reddito di cittadinanza parte a marzo, come ci siamo sempre detti, quota 100 prima", quindi a febbraio. Sulla tempistica del reddito di cittadinanza interviene però l'altro vicepremier Matteo Salvini, che non dà certezze assolute: "Conto che sia così, penso che si stia lavorando per questo. Ma le mani sul fuoco non le metto neanche per me stesso". Poi, tornando sulla possibilità di una procedura di infrazione dopo la bocciatura della manovra da parte di Bruxelles, assicura: "Faremo di tutto per evitarla". Intanto domani, 28 novembre, il ministro dell'Economia Giovanni Tria sarà in aula al Senato, proprio per "illustrare le decisioni del governo in materia di bilancio".
Boeri su quota 100: "Termine da abolire"
In attesa dell'intervento a palazzo Madama di Tria, Di Maio è andato nel dettaglio sul sistema pensionistico: "Per quota 100 ci sarà il divieto di cumulo, il che significa che liberiamo veramente posti di lavoro. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, la platea non cambia”. Di Maio ha quindi negato uno spostamento in avanti del reddito di cittadinanza: "Qui si tratta solo di fotografare la situazione e ottimizzare le spese". Sulla questione quota 100, però, in giornata è intervenuto il presidente dell’Inps Tito Boeri, secondo cui "il termine quota 100 è da abolire perché è fuorviante. Rischia di illudere chi ha una certa età e un certo numero di anni di contribuzione quando poi, invece, le cose stanno in modo diverso”.
Salvini: "Nessun nuovo documento a Ue, numerini arriveranno alla fine"
Mentre Salvini, dopo l'apertura al dialogo con l'Ue, ha spiegato: "Stiamo rifacendo i conti su tutto", ma "ieri abbiamo parlato di provvedimenti, non di numerini", ha detto riferendosi al vertice a Palazzo Chigi con il premier Conte e Di Maio. "Alla fine del lavoro sui fatti arriverà un numerino", afferma. Per il leader della Lega, inoltre, non ci sarà nessun nuovo documento che il governo invierà alla Ue sulla manovra. Il ministro è poi sceso nel dettaglio della manovra, spiegando che “aumento detraibilità dell'Imu sui capannoni, abbassamento dei versamenti Inail, soprattutto per chi lavora in edilizia e industria”, sono alcune modifiche proposte dalla Lega nel corso del vertice di governo che si è tenuto lunedì.
Di Maio: "Dialogo aperto con Ue"
Ma sui rapporti con l'Europa è tornato anche Di Maio che oggi ha incontrato il vicecancelliere e ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz. L'incontro, secondo quanto riportato dall'Ansa, è stato chiesto dallo stesso Scholz e ha avuto sul tavolo il tema della manovra. Nel corso del faccia a faccia, definito da fonti di governo "cordiale", è stato ribadito che, sulla manovra, tra Italia e Ue è in corso un dialogo portato avanti, per il governo italiano, dal premier Giuseppe Conte e dal titolare del Mef Giovanni Tria. “L'importante è che non si tradiscano i cittadini e che non si riduca la quota delle persone che sta aspettando il reddito, quota 100, la flat tax per le partite Iva e l'Ires agevolata per le imprese. I capisaldi della manovra rimangono tutti lì", ha sottolineato il leader del m5s.
"Al lavoro per evitare sanzioni"
Sul dialogo con l’Unione europea Di Maio si dice sicuro: "Adesso vedrete il frutto della contrattazione che stiamo portando avanti. C'è il presidente Conte, che ha avviato un dialogo, e noi stiamo col presidente Conte. I saldi restano invariati - conferma - quindi stiamo cercando semplicemente di migliorare la quota investimenti e questo aiuta molto la manovra". E a chi gli domanda se basterà a evitare il “cartellino rosso” dell'Europa, risponde: "Questo lo dovete chiedere a Juncker, non a noi. Io mi fido del fatto che il presidente Conte sta portando avanti una linea di dialogo che può essere efficiente".