Dopo giorni di tensione Salvini e Di Maio lanciano segnali distensivi sulla riforma della prescrizione. La norma è inserita nel disegno di legge anticorruzione che inizia il suo iter in Commissione alla Camera.
Era IL 6 settembre quando il M5s annunciava con grande soddisfazione l'ok del Governo al disegno di legge con nuove misure anticorruzione, ribattezzatto spazzacorrotti. Due mesi dopo quel testo è terreno di scontro tra i due partiti di governo. Vediamo su quali punti, a partire dalla modifica del regime della prescrizione.
La proposta Bonafede sulla prescrizione
Voluta dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e tradotto in emendamento dai relatori grillini del testo. Prevede che i termini di prescrizione dei reati si interrompano dopo la sentenza di primo grado di giudizio, sia essa di condanna o di assoluzione. Una formulazione che ha lasciato molto perplessa la Lega con tanto di scambio di accuse incrociate. Con il ministro Bongiorno che l'ha definita bomba atomica sui processi, e il guardasigilli Bonafede deciso a non arretrare. Alla fine Matteo Salvini assicura che la riforma si farà ma non a colpi di emendamenti in commissione. E luigi di maio rilancia: per noi è un punto fondamentale, troveremo un accordo con la lega ma nessuno stralcio.
Altro punto di tensione riguarda le misure per la trasparenza dei contributi in favore dei partiti e movimenti politici. Dalla Lega sono stati presentati emendamenti soppressivi ma anche qui il M5s fa quadrato.
Tutte le misure del disegno di legge
In attesa dell'iter parlamentare restano le altre misure del disegno di legge. A partire dal cosiddetto daspo per i corrotti: il divieto perpetuo di contrattare con la pubblica amministrazione in caso di condanne oltre i due anni. Anche se è ammessa la riabilitazione dopo 15 anni. Per condanne fino ai due anni il divieto è tra i 5 e i 7 anni. Il disegno di legge prevede poi la possibilità per l'autorità giudiziaria di utilizzare agenti sotto copertura per i reati di corruzione contro la pubblica amministrazione . Si prevede infine la non punibilità per i colpevoli di reati di corruzione a patto che ci sia restitutzione del maltolto, la confessione arrivi entro 6 mesi dal reato e che siano fornite informazioni utili alle indagini.