Non si placano i malumori interni all’esecutivo sulla vicenda di una possibile newco per il rilancio della compagnia di bandiera. Il vicepremier sul ministro dell’Economia: “La linea è tracciata, deve fare quello che dice il contratto. Non possiamo vendere a stranieri”
Non si placano le polemiche all’interno del governo sulla vicenda del rilancio di Alitalia e la possibilità di una newco con Ferrovie dello Stato partecipata per circa il 15% dal Tesoro. Lo scontro con il ministro dell’economia Giovanni Tria è nato venerdì, ed è proprio a lui che torna a rivolgersi il vicepremier Matteo Salvini dalle pagine del Messaggero: “Deve fare quello che dice il contratto di governo. Lo deve rispettare lui come lo rispettiamo noi tutti".
Salvini: “Non possiamo far comprare Alitalia dal primo straniero che passa”
Secondo Salvini, il matrimonio Alitalia-Ferrovie "è una via percorribilissima, se ci si riesce. Le nostre ricette non saranno tutte perfette, ma secondo me sono le più adatte e noi ci crediamo". Il vicepremier si dice d’accordo con il suo omologo Luigi Di Maio, che per primo ha annunciato l’idea della newco, “e con l'ingresso del Tesoro nella compagnia aerea” perché “non possiamo far comprare Alitalia dal primo straniero che passa". Infine, alla domanda se si andrà verso un rimpasto con la sostituzione di Tria, Salvini risponde: "Macché. Non sto dicendo questo. Dico soltanto che la linea è tracciata e Tria oltre ad essere un ottimo economista è persona duttile e capace. Non vedo grandi ostacoli. Questa su Alitalia, per un Paese come il nostro, che vive di turismo, che ha una forza commerciale e una centralità in tutti i flussi internazionali, è un'operazione strategica. E comunque, su questo e su altro, noi andiamo avanti".
La vicenda
A riaccendere lo scontro all’interno dell’esecutivo, fresco dei disaccordi con Tria sul Def, è stato Di Maio venerdì con l’annuncio della possibile newco. Il ministro dell’Economia gli ha risposto in maniera secca: "Io penso che delle cose che fa il Tesoro debba parlarne il ministro dell'Economia. Io non ne ho parlato". A quel punto, il ministro del lavoro ha cercato di smorzare i toni dicendo che “su Alitalia l'esecutivo ha le idee chiare e il piano di rilancio della compagnia di bandiera è contenuto nel contratto di governo".