Vitalizi, sono oltre 1100 i ricorsi contro i tagli degli ex deputati
PoliticaI numeri dei ricorsi alla Camera contro la delibera sono stati presentati in conferenza stampa dal presidente dell'Associazione degli ex parlamentari, Antonello Falomi. Termine ultimo l'11 ottobre. Fico: "La delibera è salda, la rifarei mille volte"
Questione difficile quella del taglio dei vitalizi. Orgoglio e spina nel fianco del presidente della Camera Roberto Fico. Sono 1176 i ricorsi contro la delibera dell'ufficio di presidenza, che ha tagliato gli assegni degli ex-parlamentari, riconteggiando gli importi secondo il sistema contributivo. E sono destinati a crescere. Il presidente dell’associazione ex parlamentari Antonello Falomi, infatti, ha presentato i numeri in una conferenza stampa proprio a Montecitorio e ha annunciato che l'11 ottobre sarà il termine ultimo per la presentazione dei ricorsi. C'è ancora tempo, quindi.
Pronta la replica di Fico: "Mille ricorsi sui vitalizi? E' un ricorso di massa perché siamo andati a toccare i vitalizi degli ex parlamentari. Ho la responsabilità piena di questa cosa. L'ho fatta io ed è una delibera salda che ripara delle ingiustizie. Possono ricorrere perché è loro diritto e ci sono gli organi giurisdizionali della Camera ma la delibera è salda, è giusto averla fatta e la rifarei altre cento volte".
La sollevazione degli ex parlamentari contro il taglio dei vitalizi
Una vera e propria sollevazione di massa. Gli ex parlamentari sono determinati ad andare fino in fondo per evitare i tagli che, in qualche caso, arrivano alll'ottanta per cento dell'assegno. Per quanto riguarda i ricorsi, verranno vagliati in prima istanza dal Consiglio di Giurisdizione della Camera, che inizierà l'esame il 7 novembre con le richieste di sospensiva cautelare. Nel frattempo il taglio dei compensi, che dovrebbe scattare dal prossimo gennaio, verrà sospeso fino a quando lo stesso Consiglio non avrà esaminato i ricorsi. Altro tempo. In ogni caso gli ex onorevoli hanno già fatto sapere che sono pronti a dare battaglia fino alla Corte di Giustizia europea. La delibera intacca "diritti acquisiti" e, secondo i parlamentari, può essere un precedente pericoloso per tutti i cittadini.
L'ex senatore Preioni denuncia il vicepresidente Di Maio
Oltre ai ricorsi, le denunce. Questa volta contro il vicepresidente Luigi Di Maio. L'ex senatore leghista Marco Preioni ha presentato un esposto ai carabinieri in cui ricorda le "pesanti affermazioni da parte di Di Maio", in particolare "con inequivocabili incitamenti a denigrare e intimidire gli ex deputati intenzionati a proporre ricorsi nella competente sede giurisdizionale e con indebite pressioni e minacce per chi si opponesse al loro disegno di 'flagellazione' tanto degli ex deputati quanto degli ex senatori". Parole pesanti in un clima già teso. Ora bisogna aspettare. Attendere che il Consiglio di Giurisdizione della Camera dia il suo giudizio. Ancora del tutto aperta la partita in Senato. La presidente Casellati ha chiesto, lo scorso agosto, il parere del Consiglio di Stato sulla legittimità costituzionale di un intervento di tale portata. Secondo Palazzo Spada un intervento normativo in materia è possibile, ma dovrà "rispettare i parametri del quadro costituzionale".