Negozi aperti solo 8 domeniche all’anno, parte iter proposta Lega

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LaPresse

Il disegno di legge presentato alla Camera prevede l'abrogazione della norma introdotta da Monti che lasciava totale libertà agli esercizi. Al vaglio della Commissione anche un testo del M5S che propone “massimo 12 festività lavorative”

È arrivato in Commissione attività produttive della Camera la proposta di legge, a firma della leghista Barbara Saltamartini, sulla regolamentazione delle aperture domenicali dei negozi. Il testo, composto da due soli articoli, disciplina gli orari degli esercizi e limita le aperture nei giorni festivi alle sole domeniche del mese di dicembre, oltre ad altre quattro domeniche o festività durante l'anno. Non si esclude la possibilità di deroghe per le località turistiche.

La legge ora in vigore

Il disegno di legge di fatto abroga l’articolo 31 del cosiddetto “Salva Italia”, norma introdotta dal governo Monti che aveva liberalizzato l’apertura dei negozi, lasciando agli esercenti totale autonomia. La legge attualmente in vigore prevede infatti che "le attività commerciali (..) e somministrazione di alimenti e bevande sono svolte senza il rispetto di orari di apertura e di chiusura, dell'obbligo della chiusura domenicale e festiva, nonché quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell'esercizio". 

La proposta della Lega

Il nuovo testo, al contrario, reintroduce la chiusura domenicale obbligatoria, affidando a comuni e regioni il compito di determinare le nuove regole, fino a un massimo di circa otto aperture straordinarie (4 a dicembre e 4 nel resto dell’anno). "Le regioni, d'intesa con gli enti locali - si legge nel ddl - adottano un piano per la regolazione degli orari di apertura e di chiusura degli esercizi commerciali di cui al comma 1 che prevede l'obbligo della chiusura domenicale e festiva dell'esercizio".

Il ddl del M5S

Accanto alla proposta leghista, in Commissione ce ne è anche una dei colleghi di governo pentastellati. Il progetto firmato da Davide Crippa, deputato del M5S, propone di “riportare la competenza legislativa e la potestà regolamentare nel settore del commercio alle regioni e agli enti locali”, con alcuni limiti come l’apertura di massimo “il 25% degli esercizi per settore merceologico” e “un massimo di dodici festività lavorative annue per singolo esercizio commerciale”.

M5S e Lega d’accordo sul tema

Michele Dell'Orco, sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti del M5S, ha commentato così l’avvio dell’iter legislativo: “Tuteleremo chi lavora nei centri commerciali e i piccoli negozianti distrutti dalla grande distribuzione. Una battaglia iniziata nel 2013 che finalmente prende forme definite". “Come promesso da Salvini, anche su questo tema passiamo dalle parole ai fatti”, gli ha fatto eco la deputata Giorgia Andreuzza, capogruppo della Lega in Commissione attività produttive. "Occorre una rivisitazione della normativa che da una parte non penalizzi il commercio, in particolare quello di prossimità e le botteghe storiche e, dall'altra, restituisca ai cittadini e alle famiglie una dimensione socio-economica più a misura d'uomo, riscoprendo il gusto e il valore della domenica e delle festività”.

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