Pd, Renzi: "Non mi candido a primarie e non so se voterò Zingaretti"

Politica
Matteo Renzi e Nicola Zingaretti (Ansa)
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L’ex premier: "Mi hanno fatto la guerra, il fuoco amico ha fatto fallire il Pd due volte". Polemiche per alcune pagine Facebook contro il governatore del Lazio per la sua presunta vicinanza al M5s. Lui replica: "Se pensano di mettermi paura si sbagliano"

Matteo Renzi non correrà alle prossime primarie del Partito democratico. L'ex premier ha spiegato di non volersi candidare a segretario perché "mi hanno fatto la guerra: il fuoco amico ha fatto fallire per due volte il Pd". "Con una campagna elettorale fatta all'insegna della spersonalizzazione - ha detto riferendosi alla campagna elettorale del 2018 - siamo passati dal 40 al 18%". E non è scontato che voterà per Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e attualmente unico candidato alla segreteria: "Non è detto sia quello che voterò io, ci saranno più candidati - ha dichiarato - Quando ci sarà il congresso vedremo chi vincerà".

Renzi: “Battaglia casa per casa contro il governo”

"Se non scegliamo un leader vero saremo sempre un partito senza spina dorsale. Non faccio toto nomi. Quando ci sarà un candidato io dirò la mia", ha ribadito Renzi. "Io ho già dato, ho vinto due volte. Dobbiamo avere il coraggio di dire che daremo l'appoggio a chi vince", ha aggiunto, per poi concentrarsi sul ruolo di opposizione: "Io mi voglio impegnare in una battaglia corpo a corpo, casa per casa contro questo governo".

“Come fare alleanze con chi mette in discussione i vaccini?”

Durante l’intervista Renzi ha ricordato la decisione di non allearsi con il Movimento 5 Stelle: "Come si faceva a fare un'alleanza con il M5s che ha fatto la campagna contro di noi, con chi mette in discussione i vaccini. La prossima settimana io spero che il Pd faccia ostruzionismo alla Camera. Abbiamo una legge che ci riporta al Medioevo. L'alleanza con M5s era una alleanza che nessun elettore di M5s e nessun elettore Pd aveva scelto", ha sostenuto. Poi, un passaggio sul leader della Lega: "Io e Salvini siamo come il Diavolo e l'acqua santa. Io con Macron e lui con Orban. Dal punto di vista personale ho rispetto per Salvini”.

Gli attacchi social a Zingaretti

Intanto nel corso della giornata ci sono state polemiche per alcune pagine Facebook di simpatizzanti Pd che si sono schierate contro Zingaretti per la sua presunta vicinanza al M5s: "Sui social iniziano a circolare delle card contro di me che stravolgono le cose che sto dicendo. Sono delle schifezze. Ma se pensano di mettermi paura si sbagliano”, ha scritto il presidente della Regione Lazio. Una delle “card” a cui si fa riferimento è stata pubblicata dalla pagina Facebook 'NOI siamo il Pd' e raffigura Zingaretti e il vicepremier Luigi Di Maio, con la didascalia "L'unico Zingaretti che ci piace è Montalbano. Diciamo no a Zingaretti e ai suoi pentafascisti". "Noi non ci fermiamo, ma andiamo avanti con più forza di prima - aggiunge Zingaretti sulla sua pagina Fb - Io mi impegnerò per un congresso delle idee e della passione, non dell'odio e del rancore. Per cambiare e per dare all'Italia e all'Europa un futuro diverso".

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