Vaccini, in Senato Pd contro il rinvio: “Una norma orrenda”

Politica
Il Senato in una foto d'archivio (Ansa)

Continua la discussione a Palazzo Madama sugli emendamenti che fanno slittare l'obbligo vaccinale. Il Pd protesta e lancia una petizione online. Intanto a Rimini il Tribunale ha deciso: il figlio di due genitori separati, uno pro e l'altro contro, dovrà essere vaccinato

La discussione in Senato sul rinvio dell’obbligo di vaccino per nidi e materne continua a scatenare polemiche tra maggioranza e opposizione. Nonostante l’approvazione già ottenuta lo scorso venerdì in Aula, il Partito democratico non ferma la discussione sperando di ritardare così l’ok al decreto Milleproroghe e il passaggio alla Camera (previsto comunque per il pomeriggio di oggi, lunedì 6 agosto). Tutti i senatori Pd hanno infatti deciso di intervenire nel corso della seduta di questa mattina, prendendo la parola contro l’emendamento che fa slittare le sanzioni per chi non rispetta l’obbligo vaccinale. "Contestiamo che sia stata fatta passare una modifica sostanziale del decreto Lorenzin”, ha detto in Aula il senatore dem Alan Ferrari, “su un tema avvertito da tutte le famiglie italiane, all'interno di un decreto amministrativo come il Milleproroghe".

Faraone, Pd: "Responsabilità lasciata alle famiglie"

"Gli italiani sappiano che il governo sta facendo approvare sui vaccini una norma orrenda. Al Pd che si oppone in Senato viene messo il bavaglio", dice in una nota il senatore dem Davide Faraone. "Il rinvio dell'obbligo vaccinale inserito nel Milleproroghe", prosegue, "non sarà effettivo per l'inizio delle scuole. La maggioranza M5S-Lega quindi creerà un vero e proprio caos a settembre, e l'auto-certificazione sarà una sorta di Far West, in cui la responsabilità della salute dei bambini sarà lasciata totalmente alle famiglie. Ci aspetta una resa dello Stato, su una materia pericolosissima", conclude l'esponente Pd. Nel frattempo, il segretario del partito Martina lancia una petizione online contro la proroga: "Non si combatte la scienza, si combattono le malattie", sottolineano gli esponenti dem.

Salvini e Di Maio: "Diritto all'educazione non va negato"

Dopo le parole di Matteo Salvini - che ha detto: “Ho vaccinato i miei figli, però ritengo che il diritto all'educazione non possa essere negato a nessuno, è giusto che a inizio anno, nelle scuole e negli asili, possano entrare tutti” - anche Luigi Di Maio si schiera su posizioni simili. Il vicepremier ha dichiarato che il M5S "è fermamente convinto che le vaccinazioni ai bambini vanno fatte e per il governo sono una priorità, ma la sanzione è un approccio sbagliato, non si può danneggiare i bambini negando loro il diritto di studio".

Gli attacchi a Burioni

Dopo l'invettiva di ieri della mamma "no-vax", intanto, oggi c'è stato un nuovo attacco via web contro il virologo Roberto Burioni. Su Twitter, infatti, è stato pubblicato un fotomontaggio di Burioni imbavagliato davanti a una bandiera delle Brigate Rosse e la scritta "attento prezzolato a libro paga". Secondo l’autore del post, il medico sarebbe “pagato” dalle aziende farmaceutiche.  "Il fotomontaggio con il professor Burioni è una cosa gravissima, frutto di un clima avvelenato”, ha commentato Andrea Marcucci, capogruppo Pd a Palazzo Madama. “Ci aspettiamo una rapida e netta dissociazione del governo, che ha alimentato con le sue decisioni un risentimento contro la scienza”.

La decisione del Tribunale di Rimini

E mentre la discussione in Aula sull’obbligo vaccinale continua, il Tribunale di Rimini ha deciso a proposito della vaccinazione di un bambino. Due genitori, separati e in fase di divorzio, si trovavano schierati su due posizioni diverse: la madre contraria alla vaccinazione e il padre di parere opposto. A decidere è stato dunque il Tribunale: il bimbo dovrà essere vaccinato dopo una visita del pediatra che valuterà se ricorrano o meno ragioni di esenzione.

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