Dai giudici amministrativi arriva il parere sul ricalcolo delle pensioni degli ex senatori: si può fare anche a Palazzo Madama ma "con regolamento del Senato e secondo i principi della Corte Costituzionale di proporzionalità e razionalità"
I vitalizi degli ex senatori possono essere tagliati ma con un regolamento del Senato e secondo i principi della Corte Costituzionale di proporzionalità e razionalità. È questo il senso del parere del Consiglio di Stato in materia. I giudici amministrativi sottolineano anche la necessità che ci sia una causa normativa adeguata e giustificata da un'inderogabile esigenza di intervenire o da un interesse pubblico generale.
Il taglio già approvato alla Camera
Il taglio ai vitalizi degli ex deputati è stato già approvato alla Camera, dopo l’iniziativa del presidente di Montecitorio Roberto Fico che ha presentato una delibera alla fine di giugno, poi passata al voto dell’Aula (COSA PREVEDE). Il risparmio è di circa 40 milioni di euro all'anno per le casse della Camera, 200 milioni per l'intera legislatura. Gli ex deputati ad oggi sono 1.405. I vitalizi saranno ricalcolati secondo il metodo contributivo e subiranno una diminuzione dal 40 al 60% dell'importo finora percepito. Per quanto riguarda il Senato, la presidente Elisabetta Alberti Casellati ha spiegato a Sky TG24: “Se si troverà la formula giuridica giusta si farà. Questo tema lo affronterò al mio rientro con i senatori e i questori, non intendo sottrarmi e non ho mai inteso, anzi ho mandato una nostra delegazione perché lavorasse assieme ai rappresentanti della Camera”.