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Governo Conte, è il momento delle nomine: il toto-viceministri

Politica

Andrea Maggiore

Foto: Ansa

Dopo il giuramento dei ministri di Lega e Movimento 5 stelle è il momento di scegliere i viceministri, i sottosegretari e i presidenti delle commissioni parlamentari per far partire la macchina di Montecitorio e palazzo Madama, ingolfata da 90 giorni di consultazioni

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Dopo il giuramento dei ministri giallo-verdi ora la partita si gioca sulle caselle dei viceministri, dei sottosegretari e dei presidenti delle commissioni parlamentari per far partire la macchina di Montecitorio e palazzo Madama, ingolfata da 90 giorni di consultazioni. Il manuale Cencelli pentastellato è già pronto: 5 viceministri al Movimento 5 stelle, 3 alla Lega, 20 sottosegretari grillini e 15 del Carroccio. E 28 presidenze di commissione da assegnare, le giunte e i comitati di garanzia che il bon ton istituzionale concede alle minoranze. C'è una poltrona che scotta: quella di presidente del Copasir, il comitato di controllo sui servizi di sicurezza, che dovrebbe andare al più grande partito di opposizione: il Pd.

Tessere del mosaico

I rumors parlano di un blitz che la maggioranza vorrebbe mettere a segno per dare quella carica a Fratelli d'Italia che dopo l'astensione "benevola" sulla fiducia potrebbe essere premiato. Se la trappola della maggioranza andasse in porto di certo dal Nazareno partirebbero le cannonate per denunciare il colpo di mano. Sul fronte del governo sono molte le tessere del mosaico da incastrare: le prime riguardano il ministero dell'Economia con il titolare Giovanni Tria che potrebbe avere due viceministri a 5 stelle. In pole ci sono Laura Castelli e Stefano Buffagni tallonati dai leghisti euroscettici Claudio Borghi e Alberto Bagnai. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini punta ad avere due viceministri di provata fedeltà: Stefano Candiani e Nicola Molteni con l'ex sindacalista della polizia - il Sap - il controverso Gianni Tonelli in stand by, che in passato si è distinto per le raggelanti dichiarazioni contro le famiglie di Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi. In corsa ci sono anche le grilline Fabiana Dadone e Giulia Sarti. Anche il superministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio vorrebbe come vice due fedelissimi come Nunzia Catalfo e Lorenzo Fioramonti con il Carroccio che schiera Armando Siri ed Edoardo Rixi. Resta in ballo la delega delle telecomunicazioni che Di Maio vorrebbe tenere per sè ma che la Lega reclama con Silvio Berlusconi spettatore interessato. Agli Esteri il ministro tecnico Enzo Moavero Milanesi sarà affiancato da eletti: in ballo ci sono i nomi di politici a 5 stelle come Emanuela Del Re e il "putiniano" Manlio Di Stefano che ha partecipato al congresso del partito dello Zar “Russia Unita”.

Commissioni parlamentari

Anche per le commissioni parlamentari gli equilibri tra maggioranza ed opposizione devono essere rispettati: è importante l’assegnazione della presidenza della Commissione di vigilanza Rai che per prassi viene data alla minoranza come garanzia. Per le altre commissioni, a cominciare dal Bilancio e dagli Affari Costituzionali, si dovrà attendere ancora qualche giorno. Il tempo che i partiti trovino la soluzione del sudoku parlamentare.