Di Maio: “L’Iva non aumenterà e va garantito un salario minimo”

Politica
(Ansa)

Il ministro del Lavoro è intervenuto all’assemblea di Confcommercio rilanciando l’abolizione di spesometro e redditometro e invitando a “lasciare in pace le imprese” per farle decollare. Discrezione sui dossier aperti: “Devo incontrare proprietà e parti sociali”

Nessun aumento dell’Iva, “lasciare in pace le aziende”, abolizione di spesometro e redditometro e salario minimo. Sono questi alcuni degli argomenti toccati dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio in un intervento all’assemblea di Confcommercio, definita dal vicepremier “una grande famiglia per me”. Riservatezza invece sui dossier aperti al ministero, a partire dall'Ilva: "Non faccio annunci prima di aver incontrato la proprietà e le parti sociali".

Niente aumento dell’Iva e salario minimo

"Avete la mia parola qui a Confcommercio che l'Iva non aumenterà e le clausole di salvaguardia saranno disinnescate", ha detto Di Maio, parlando poi di un salario minimo “per tutta la generazione di lavoratori fuori dalla contrattazione nazionale, almeno fino a che non si arriva alla contrattazione". "Il lavoro nobilita l'uomo fino a che ti dà la soddisfazione di arrivare a fine mese", ha aggiunto, e invece siamo in un momento in cui "si cerca di lavorare pur guadagnando zero".

“Lasciare in pace le imprese”

Secondo il ministro del Lavoro, “la ricetta per fare decollare le imprese che creano lavoro, sviluppo, nuove tecnologie nella loro crescita è lasciarle in pace", e il Parlamento dovrebbe alleggerire “un po' le leggi che ci sono perché ce ne sono già troppe". Di Maio poi racconta di aver voluto fortemente il suo ministero: “Vengo da una famiglia in cui mio padre aveva una piccolissima impresa, era un imprenditore ma si sentiva anche dipendente e viceversa. L'unione di questi due ministeri parte da un presupposto: è finita era datore di lavoro contro dipendente, siamo tutti insieme per cambiare".

Via spesometro e redditometro

Di Maio ha poi parlato di nuovo dell’abolizione di "tutti gli strumenti come lo spesometro e il redditometro” e dell’intenzione di inserire “l'inversione dell'onere della prova. Perché siete tutti onesti ed è onere dello Stato provare il contrario. Noi incroceremo tutti i dati della P.A." per dimostrare l'evasione.

“Contrattare con L’Europa”

Nel discorso del vicepremier anche infrastrutture - “che in alcune regioni strategiche neanche ci sono, in altre ci sono luoghi bellissimi e neanche un treno che porta i turisti fino a lì” - e investimenti: “Non abbiamo bisogno di nuove leggi, semmai abbiamo bisogno di togliere qualcosa dal codice degli appalti che è diventato così complicato che terrorizza". "Ci teniamo alla tenuta dei conti - ha concluso Di Maio - Se vogliamo bene all'Italia, e noi le vogliamo bene, se vogliamo portare avanti progetti economici dobbiamo contrattare con l’Europa le condizioni che l'Italia non può più sostenere, dicendo anche dei no".

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