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Governo, incontro Di Maio-Salvini. Berlusconi: spero non vadano avanti

Politica

Il secondo faccia a faccia tra i due leader è servito per trovare nuovi punti di intesa sui temi per arrivare ad un contratto per un esecutivo M5s-Lega. "Ancora non si parla di nomi", spiega il capo politico pentastellato. Oggi in programma un altro summit a Milano

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Matteo Salvini e Luigi Di Maio tornano a vedersi per la seconda volta nel giro di due giorni e confermano i "notevoli passi avanti" e le "ampie convergenze" sul programma. Anche se il leader pentastellato avverte: "Speriamo di chiudere il prima possibile, se non si chiude si torna al voto". I tempi infatti stringono, il Colle attende una risposta certa sull'accordo entro domenica. E oggi alle 14 ci sarà un nuovo incontro sul programma, questa volta a Milano. Se si arriverà a siglare l'intesa, Davide Casaleggio garantisce che saranno consultati on line gli iscritti (LO SPECIALE ELEZIONI). 
Intanto Silvio Berlusconi fa sapere di non sentirsi "tradito" da Salvini ma, nel corso di un evento a Milano, ha detto: "Speriamo che questi due non vadano avanti perché mettono la patrimoniale". Mentre fonti del M5S definiscono una "follia" la versione secondo cui Di Maio avrebbe chiesto sostegno alla sua premiership a Giorgia Meloni.

Manca accordo sul premier

Ma se la trattativa sui temi che costituiranno l'architrave del contratto di governo va avanti e fa registrare un'intesa tra M5s e Lega, la partita sulla premiership e sulla squadra di governo arranca: manca ancora l'accordo sul 'nome terzo' che guiderà l'esecutivo ed è ancora da definire il ruolo dei due leader. Fonti pentastellate si augurano che l'intesa sul premier terzo arrivi entro domenica, mentre il leader leghista torna a indicare le priorita': "Cancellare la legge Fornero, tagliare tasse e burocrazia, ridurre gli sbarchi e aumentare le espulsioni, ridare dignità al lavoro, tagliare sprechi e privilegi, difendere l'Italia in Europa, riconoscere autonomia alle comunità locali, chiudere le liti fra cittadini ed Equitalia, aiutare (davvero) i disabili, garantire il diritto alla legittima difesa. Stiamo lavorando per questo".

No pericolo Ue

Sulle trattative, però, 'pesa' la preoccupazione delle altre forze politiche e l'attenzione dell'Europa, tanto che i 5 stelle fanno filtrare che "non ci saranno forzature sul deficit". L'obiettivo iniziale, viene ancora spiegato, è di rispettare i target e non superare l'1,5%. Se ci sarà necessità di sforare sarà discussa con l'Ue perché non c'e' alcuna volontà di forzare contro i partner europei. E Di Maio rassicura: l'esecutivo targato M5s-Lega non è una minaccia per il mondo, "faremo un buon lavoro".

Quanto ai riflettori puntati dell'Ue, e alle parole del presidente del Parlamento Antonio Tajani, che ha riferito come in Europa "tutti guardino con grande attenzione a quello che accadra' nel nostro Paese", mettendo in guardia dai rischi di un eventuale referendum sull'euro ("sarebbe da irresponsabili"), Di Maio taglia corto: "Chi vede in questa ipotesi di governo una minaccia per l'Europa forse vede una minaccia per la sua poltrona, ma non per l'Europa".

Toti: Lega Nord dica che centrodestra non si spacca

Anche dentro Forza Italia, però, iniziano a sollevarsi i primi dubbi e le prime critiche: l'azzurro Giovanni Toti riferisce di aver sentito Silvio Berlusconi, definendolo "preoccupato per le sorti del Paese, preoccupato per un governo che è  un po' un ircocervo". E Renato Brunetta osserva: un governo giallo-verde sarebbe ritenuto "poco affidabile" da parte degli investitori (LE PROSSIME TAPPE).

Renzi: “Lega e M5s mantengano folli promesse”

Non nasconde la preoccupazione il segretario reggente del Pd: "Questo tentativo di M5S e Lega mi sembra pieno di grandi contraddizioni. Noi dobbiamo organizzare un'alternativa. Nessuno di noi è euforico, anzi io sono preoccupato per questo scenario che si sta componendo tra M5S e Lega", afferma Maurizio Martina. Intanto Matteo Renzi promette dura opposizione sfidando le due forze politiche che hanno ottenuto maggiori consensi alle elezioni. "Mantengano le loro folli promesse”, scrive in un post su Facebook. “Chiederemo conto delle loro bugie elettorali, ogni giorno".