M5s, Il Foglio: programma cambiato dopo elezioni. Di Maio: una bufala

Politica
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Un'inchiesta del quotidiano parla di grosse modifiche, soprattutto in politica estera. I 20 documenti approvati dalla base attraverso la piattaforma Rousseau sarebbero stati sostituiti con altri. Ma di Maio replica: una bufala

"La versione del programma elettorale attualmente disponibile sul sito del Movimento è completamente diversa da quella che c'era a febbraio" quando il programma M5s risultava aver passato il vaglio e le votazioni per priorità degli iscritti. A sostenerlo è un’inchiesta del quotidiano Il Foglio che, attraverso il sito Internet Archive e la funzione Wayback Machine, che "fotografa" periodicamente un sito consentendo di risalire così alle modifiche o alle cancellazioni delle pagine web, avrebbe scoperto diversi cambiamenti al programma: "Fino al 2 febbraio sul sito del M5s c'era un programma, il 7 marzo - tre giorni dopo le elezioni - ce n'era un altro", spiega il quotidiano. Le modifiche riguarderebbero, tra l'altro, la sezione Esteri del Programma di governo del Movimento. Sarebbero inoltre stati aggiunti temi mai proposti né votati sulla piattaforma Rousseau, tra i quali l’Unione Europea. Sulla questione ha però replicato lo stesso leader pentastellato Luigi Di Maio che l'ha bollata come una bufala.  (LO SPECIALE ELEZIONI)

Di Maio: "una bufala"

"Oggi è stata pubblicata una presunta inchiesta secondo cui avremmo cambiato programma: non è solo una bufala ma vi posso assicurare che M5s non è disponibile a cambiare linea politica una volta che va al governo", ha detto Luigi Di Maio. "Posso assicurarvi - ha aggiunto - che noi vogliamo andare al governo per attuare il nostro programma, altrimenti non ne vale la pena".

La smentita di M5s

"Su questa storia dei programmi del Movimento 5 Stelle siamo costretti a smentire il Foglio, perché la vera truffa è proprio l'articolo che oggi ci accusa di aver modificato i punti programmatici subito dopo il voto delle elezioni politiche", ha affermato il M5s sul Blog delle Stelle. "Ciò che è cambiato è solo un po' la forma, il che lo riteniamo normale. Accade così per tutti i programmi elettorali di tutte le forze politiche del mondo: c'è una prima bozza, poi nuove stesure e lavori di editing. Non c'è di cui stupirsi" dicono i 5 Stelle secondo i quali "i punti votati dai cittadini, infine, sono nel programma che il candidato premier Luigi Di Maio ha presentato in campagna elettorale". Nel merito il M5s ritiene falsa l'affermazione dell'esistenza di due diversi programmi: "fino al 2 febbraio" e dopo "il 7 marzo - tre giorni dopo le elezioni". "Il programma definitivo è stato pubblicato il 21 febbraio 2018, dopo un'ultima revisione dedicata all'impostazione grafica" dicono i 5 Stelle che riportano i link relativi al programma esteri e ai punti votati. Per il M5s "le versioni precedenti a quelle definitive, pubblicate il 21 febbraio 2018, erano chiaramente versioni provvisorie" ma, afferma il Movimento, è falso che il contenuto fosse "totalmente diverso e spesso diametralmente opposto". Il Foglio, sottolinea il M5s, "scrive che sulla Nato si leggono posizioni diverse, ma anche in questo caso mente. Nel programma definitivo si legge infatti che il "Movimento 5 Stelle sostiene l'adeguamento dell'Alleanza Atlantica (NATO) al nuovo contesto multilaterale, contemplando un inquadramento delle sue attività in un'ottica esclusivamente difensiva. È indispensabile una riflessione sull'attuale ruolo della NATO". Non è quello che diciamo da sempre?".

La versione del Foglio

Per il Foglio "i venti pdf che componevano il programma votato online, creati materialmente dall'agenzia di comunicazione Web Side Story, sono stati sostituiti da venti pdf diversi, a cui ne sono stati aggiunti quattro su temi mai proposti né votati su Rousseau (smart nation, sport, editoria, Unione Europea). Le modifiche riguarderebbero anche - e soprattutto - il programma sulla politica estera: "Gli iscritti - si legge - avevano votato per un'impostazione radicale, terzomondista, filo russa e anti atlantica. Il nuovo programma Esteri è stato bonificato: tolte le contestazioni alla Nato e agli Stati Uniti, addolcite le critiche all'euro e all'Ue, smussati gli elogi alla Russia.

Politica estera più soft

“Il capitolo su 'Sovranità e indipendenza' - racconta ancora il giornale che afferma di aver messo a confronto le due versioni del programma - si apriva così: 'Il caos che regna in Libia dimostra che l'unilateralismo dell'intervento umanitario è fallito'”. E ancora: “'Ripudiamo ogni forma di colonialismo, neocolonialismo e ingerenza straniera'. Tutto sparito”. Nella nuova versione, continua Il Foglio, “si parla di 'affrontare insieme in Europa' le sfide del domani 'come stati sovrani liberi e indipendenti" nel mondo multipolare. “Un'altra musica, più soft". Secondo il quotidiano si tratta di “una manipolazione della volontà degli iscritti, una presa in giro degli elettori, una violazione delle regole del partito (democrazia diretta e trasparenza), la negazione della retorica sul cittadino vero 'sovrano' e il politico semplice 'portavoce'".

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