Salvini: "Di Maio non può dire 'io o niente'". Lui: "È volontà popolo"

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Tensioni M5S-Lega sul governo. “Non può dire ‘o io premier o niente’, che discussione è?”, dichiara il leader del Carroccio. E avverte: se taglia fuori FI è “arrivederci”. Il capo pentastellato: "Oltre il 32% ha votato noi, è questione di credibilità della democrazia"

Nel giorno in cui i partiti - dopo le elezioni del 4 marzo (LO SPECIALE) e l’inizio della nuova legislatura con la nomina dei presidenti di Camera e Senato - hanno scelto i propri capigruppo in Parlamento, c’è tensione tra M5S e Lega sull’ipotetico governo insieme (LE PROSSIME TAPPE). Se i pentastellati ribadiscono “Di Maio premier o nessun governo”, Matteo Salvini li gela: “Non è il modo giusto per partire”. E il leader del Movimento risponde: "La volontà popolare è quella che conta".

Salvini: “Che discussione è?”

“Se Di Maio dice 'o io premier o niente' non è il modo giusto per partire. Se Di Maio dice ‘o io o nessuno’ sbaglia, perché a oggi è nessuno. Non puoi andare al governo dicendo ‘o io o niente’, altrimenti che discussione è?”, ha dichiarato il leader della Lega. Il Carroccio, ha aggiunto, “ha già fatto passi indietro” per far partire il lavoro della Camere, “ma non è che possiamo fare passi indietro su passi indietro”. A chi gli chiedeva se col Movimento è “arrivederci” se Di Maio dice no a Forza Italia, Salvini ha risposto: “È chiaro, assolutamente sì”. Poi il leader ha precisato sui 5Stelle: “In questi giorni di ascolto ho trovato persone ragionevoli e costruttive, è chiaro che adesso ci sono le schermaglie poi conto che intorno a un tavolo si possa ragionare di futuro”.

Settimana prossima incontro Salvini-Di Maio

E intorno a un tavolo, Salvini e Di Maio si siederanno a breve. “Settimana prossima ci vedremo in campo neutro, alla Camera o al Senato”, ha detto il capo della Lega. “Noi proporremo ai Cinque Stelle – ha aggiunto – una idea di Italia che non duri 5 mesi ma 5 anni. Non pretendo di imporre il mio pacchetto, ma tutti devono ritenersi provvisori su questa terra, a maggior ragione nel governo”. Una conferma sull'incontro è arrivata da Luigi Di Maio: "La settimana prossima inizieranno le consultazioni del presidente della Repubblica. Prima il M5S incontrerà tutte le forze politiche. L'obbiettivo degli incontri è vedere chi è interessato a risolvere i problemi degli italiani e chi invece passa il tempo a pensare alle beghe interne dei partiti o delle coalizioni. Mi aspetto responsabilità da parte di tutti".

Di Maio: "Premier espressione volontà popolare"

Di Maio ha parlato attraverso un post sul blog. Sul nodo premiership ha dichiarato: "Il premier deve essere espressione della volontà popolare. Il 17% degli italiani ha votato Salvini premier, il 14 Tajani, il 4 Meloni. Oltre il 32% ha votato il M5S e il sottoscritto come premier. Non mi impunto per una questione personale, è una questione di credibilità della democrazia. La volontà popolare è quella che conta. Farò di tutto affinché venga soddisfatta. Se qualche leader politico vuole tornare al passato creando governi istituzionali, tecnici, di scopo o peggio ancora dei perdenti, lo dica subito davanti al popolo italiano". Di Maio ha poi ribadito: "Siamo disponibili a parlare con tutti dei temi e definire una volta per tutte come realizzare quello che gli italiani hanno chiesto con il voto del 4 marzo". "Il primo passo verso il cambiamento è stata l'elezione di Roberto Fico", ha aggiunto. E non ha mancato di sottolineare come siano mancati "circa una sessantina di voti di Forza Italia".

Salvini: “Coi tecnici abbiamo già dato”

Anche Salvini ha escluso un governo tecnico. “Se il premier fosse una figura terza deve essere un politico, di un governo politico. Coi tecnici abbiamo già dato”, ha detto. E su un possibile governo del presidente, ha specificato: “Senza la Lega, governi con tutti dentro non fanno per me”. No anche a un governo di minoranza di centrodestra e a un governo senza i suoi alleati: “Io parto dal centrodestra e parto da questa coalizione, dal programma da sottoporre agli altri”. Salvini ha poi auspicato “che entro un mese qualcuno possa giurare al Quirinale”. E a chi ipotizza per lui un posto da ministro dell’Interno, ha risposto: “Potrei occuparmi di immigrazione, sicurezza, ordine pubblico? Qualche idea ce l'ho...”.

Gli obiettivi

Tra gli obiettivi del suo ipotetico governo, Salvini cita “la cancellazione della Fornero, la riduzione delle tasse, il controllo dei confini, l'espulsione dei clandestini” e una “bella sforbiciata” a vitalizi e scorte. “Lo proporremo come centrodestra unito, la coalizione che ha vinto è una squadra. Io sono pronto, c'è una squadra pronta”, ha assicurato. E sulla legge Fornero ha ribadito di volerla abolire “entro il primo anno di governo”. Poi ha concluso: “Toglierei le sanzioni alla Russia domani mattina”.

Scelti i capigruppo

Intanto anche la Lega, come gli altri partiti, ha scelto i capigruppo di Camera e Senato: Giancarlo Giorgetti e Gianmarco Centinaio. Il Pd ha trovato l’intesa su Graziano Delrio a Montecitorio e Andrea Marcucci a Palazzo Madama; Forza Italia per Maria Stella Gelmini e Anna Maria Bernini, il M5S Giulia Grillo e Danilo Toninelli, il gruppo misto per Federico Fornaro e Loresana De Petris.

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