Chi sono e come si muovono i siti, blog e account social internazione che sostengono candidati e partiti anti-sistema nelle elezioni europee e americane? (SPECIALE ELEZIONI)
Che cosa significa l’espressione “Alt-right”?
Con "alt-right" (abbreviazione di "alternative-right", destra alternativa) si identificano negli Stati Uniti gruppi di estrema destra e ultra-conservatrice. L'etichetta è nata nel 2008, ma si è diffusa solo a partire dal 2016, in concomitanza con la campagna elettorale e l'elezione a Presidente di Donald Trump. L'ideologia alt-right ha trovato un luogo di espressione in 4chan, anche attraverso la produzione di meme dai contenuti razzisti, misogini, antisemiti e promotori di nazionalismo bianco. Uno dei principali siti di propaganda alt-right è Breitbart News, co-fondato un decennio fa da Steve Bannon, personaggio chiave durante i primi sette mesi dell'amministrazione Trump.
Esiste un movimento Alt-right anche in Europa?
Sì, anche in Europa sono presenti gruppi organizzati della destra ultra-conservatrice, ma preferiscono definirsi parte del "movimento identitario" in opposizione al movimento “globalista”.
E chi sono questi “identitari”?
Di pari passo con la crisi dei migranti e gli attacchi terroristici in Europa, questi gruppi sono cresciuti in modo trasversale in molti paesi dell'Unione a partire dalla Francia (già dal 2003, Génération Identitaire) per poi proseguire in Austria e Germania (Identitäre Bewegung), fino a Olanda, Repubblica Ceca, Ungheria e Italia (Generazione Identitaria). I simboli adottati dal blocco identitario sono la lettera greca lambda come richiamo alla battaglia delle Termopili, o il profilo di un maiale, che rafforza l'ideologia anti-islamica. Sono i nuovi “razzisti con i jeans skinny” secondo una definizione di The Economist, i giovani "hipster" dell'estrema destra, che veicolano gli stessi messaggi del neofascismo e del neonazismo, in modo apparentemente meno violento.
Come si organizzano online gli “identitari”?
Così come i gruppi alt-right, anche i movimenti identitari si organizzano nelle comunità online, condividono gli stessi meme (compreso quello della rana Pepe) e talvolta hanno contatti e affiliazioni con la Russia. Secondo The Atlantic il tentativo russo di influenzare le elezioni Usa è solo uno dei tasselli all'interno di una strategia mondiale che vedrebbe la Russia approggiare i promotori dei movimenti transnazionali anti-sistema in diversi paesi e contesti.
Quali sono gli esponenti online di questa galassia?
Negli Stati Uniti la fonte più influente in ambito alt-right è senza dubbio Breitbart, sito fondato nel 2007 da Andrew Breitbart che ha conosciuto il suo momento di massima popolarità sotto la direzione di Steve Bannon, sostenitore di Donald Trump. Intorno al sito gravitano diverse personalità controverse della destra americana, come il commentatore Milo Yiannopoulos, più volte accusato di razzismo e violenza.
Breitbart ha provato a espandersi in Europa, inclusa l’Italia con un corrispondente a Roma, ma non è ancora riuscito a diventare così influente come negli Stati Uniti.
Ci sta riuscendo meglio un sito presente solo da qualche mese online, nato a partire da un noto account Twitter: si tratta di Voice of Europe, testata con sede in Olanda, che rilancia notizie in chiave “identitaria” da diversi paesi europei, sempre con un taglio anti-sistema, anti-migranti, anti-Europa. Voice of Europe è stata accusata di far parte della sfera di influenza russa. Secondo un’inchiesta del settimanale olandese De Groene, dietro ci sarebbero una serie di investitori interessati a creare in Europa un sito con la stessa rilevanza di Breitbart negli Stati Uniti. Voice of Europe è molto ben integrata con gli influencer “identitari” europei, così come con la Fondazione Gefira** e il movimento Defend Evrope.
E’ possibile quantificare l’impatto elettorale di questo network internazionale?
In occasione dell’elezione di Trump, in molti hanno detto che siti come Breitbart, ma anche le fake news anti-Clinton circolate sui social network abbiano avuto un ruolo fondamentale. In realtà diversi studi recenti stanno ridimensionando la portata di questi fenomeni, soprattutto per quanto l’impatto finale sul voto.
Se da una parte è vero che il movimento alt-right è molto ben connesso online e riesce a produrre contenuti ad alto tasso di viralità, dall’altra non si può dire che tutto ciò si traduca in consenso elettorale.
Lo stesso vale anche per il contesto europeo: se da una parte è vero che sta prendendo piede un network digitale molto ben connesso con siti, influencer e reti di bot, resta ancora da capire qual è il suo effettivo impatto.
E’ vero, come dicono alcuni, che questi account sono collegati con la Russia?
Negli Stati Uniti è stato accertato che la Russia ha avuto un ruolo nell’influenzare l’opinione pubblica attraverso pubblicità mirata sui social network, il rilancio di notizie pubblicate su siti come Breitbart e contenuti generati dalle “troll farm” con sede in Russia. Anche in Europa diversi paesi hanno lanciato l’allarme di interferenza russa: dalla Spagna in occasione del referendum catalano, alla Francia e Germania, fino ad arrivare alle elezioni italiane (si veda questo articolo de La Stampa). Timori di influenza russa ci sono anche in Svezia che nei prossimi mesi si avvicina alle elezioni nazionali.
**Aggiornamento del 13 marzo: la Fondazione Gefira ha contattato la Redazione di Sky TG24, precisando che la stessa è nata “allo scopo di promuovere l'integrazione europea, processo verso il quale siamo diventati critici negli ultimi anni, in seguito a quelle che riteniamo scelte erronee da parte della leadership europea” e che “questo spirito critico non è tuttavia in alcun modo sinonimo di sostegno verso ideologie neonaziste, fasciste o equivalenti estremismi, che anzi abbiamo denunciato in passato”.
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