L'ex esponente Pd torna sulle dichiarazioni del Professore, che ha accusato LeU di non essere "per l'unità del centrosinistra". Poi ha attaccato il segretario dem sulle liste: "Ha candidato Casini e in Lombardia il braccio destro di Formigoni". SPECIALE ELEZIONI
"Le parole di Prodi non mi hanno convinto"
Bersani è tornato sulle parole di Prodi, che ha attaccato Liberi e Uguali (“Non è per l'unità del centrosinistra. Punto") per sostenere che invece "Renzi e il Pd sono per l'unità del centrosinistra”. "Per dirla in modo leggero, è opinabile quello che ha detto Prodi - dice Bersani - Le sue affermazioni, francamente, non mi hanno proprio convinto".
"Renzi andrà con Berlusconi"
Sulle alleanze, Bersani è decisamente poco ottimista sulle possibilità di una coalizione di centrosinistra: “Dopo il voto si vedrà". LeU cercherà di capire "se c'è la possibilità di riaprire la strada di una grande area progressista di una sinistra di governo. Ma Renzi alla fine andrà con Berlusconi, non giriamoci attorno. Fino ad ora è andato con Berlusconi. Si vede anche da come ha selezionato ora le candidature...io non ho mai sentito l'intenzione, nemmeno vaghissima, di rivolgersi alla sinistra", sottolinea Bersani. La colpa più grande di Renzi? "Quella di aver pensato che stremando, facendo fuori, tacitando la sinistra, potesse ereditare l'elettorato di un Berlusconi ormai al tramonto. In questi anni ha tirato la volata alla destra. Ma è un'idea balorda, io glielo dissi", conclude .
Sulle banche "relazione della Commissione pallidissima"
Ma Bersani attacca sulle banche e sulla relazione della Commissione d’inchiesta: "Leggete la relazione di Liberi e uguali sulle banche, in cui parliamo di conflitto d'interesse e delle ombre sull'insider trading. La relazione di maggioranza, votata con la strana assenza di un po' di commissari di Forza Italia, è pallidissima. Si è lavorato per mesi non inutilmente, perché alcune cose sono venute fuori". Dice Bersani, commentando la relazione della commissione d'inchiesta sulle banche approvata ieri. E sull'assenza di un riferimento a Banca Etruria, afferma: "Boschi ma anche l'allora presidente del Consiglio, si sono occupati di Banca Etruria. Ma se Casini pensa che valeva zero deve dirlo a Boschi e Renzi, di Banca Etruria si sono occupati e preoccupati".
Al M5s: "Dopo le elezioni dovrà dire da che parte si volta"
Restando sul tema delle alleanze, l’esponente di Liberi e Uguali e spiega che il suo partito è disponibile a dialogare con tutti, ma “fare accordi è una cosa diversa”, in riferimento al Movimento 5 Stelle. E a quest’ultimo chiede chiarezza: “Siete antifascisti? Su immigrazione e fisco siete al traino della Lega?”. Bersani vuole chiarezza dal M5s anche sul posizionamento nello scacchiere politico: “Se uscisse vincitore dalle urne Di Maio dovrà avere la responsabilità di dire dove gira la testa. Al mondo esiste la destra ed esiste la sinistra, il M5s deve dire da che parte si volta”, spiega Bersani.
"Serve una grande area progressista"
Liberi e Uguali vuole “rappresentare” gli sfiduciati, dice Bersani, “serve una grande area progressista”. I punti del programma di Liberi e Uguali? “L’obiettivo è di "rappresentare, tirar fuori dal bosco, le sensibilità stremate di chi crede in una sinistra di governo: lavoro dignitoso e stabile, welfare universalistico per sanità e scuola, un fisco davvero progressivo”.