Ius soli, l’intervento di Vaticano e Comunità di Sant’Egidio
PoliticaDall'organizzazione arriva l'appello al Parlamento: non strumentalizzare la riforma. Monsignor Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, invece si schiera “con chi ha bisogno di essere protetto”
Lo Ius soli continua a far discutere. Dopo la bagarre scoppiata in Parlamento, arrivano due dichiarazioni sul disegno di legge: a favore della norma si è infatti schierata la Comunità di Sant'Egidio. “Si tratta di riconoscere la dignità a chi abita” in Italia “da anni”. E il Vaticano, attraverso l'arcivescovo Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato della Santa Sede, ha espresso la posizione della Santa Sede: “come Chiesa noi siamo vicini a chi è nella necessità, nella debolezza e a chi ha bisogno di essere protetto”.
La nota della Comunità di Sant'Egidio
La Comunità di Sant'Egidio, tra i primi a proporre una legge di riforma della cittadinanza nel maggio 2006, ha pubblicato una nota in cui invita le forze politiche presenti in Parlamento a non strumentalizzare il dibattito in corso sulla legge: “Trattare una materia così importante per il nostro Paese seguendo calcoli politico-elettorali non fa bene a nessuno". Davanti alle polemiche che infiammano il dibattito in questi giorni, l'organizzazione detto che “occorre guardare al futuro con fiducia e non chiudere gli occhi di fronte alla realtà. Qui non si tratta di decidere l'ingresso di nuove persone sul nostro territorio, ma di riconoscere e dare dignità a chi lo abita da anni: minori già presenti in Italia perché vi sono nati e hanno frequentato le nostre scuole insieme ai figli degli Italiani. Quindi uno Ius culturae che certifica e alimenta l'integrazione per migliaia di minori che si sentono già, a tutti gli effetti, nostri connazionali”.
La posizione del Vaticano
"Il Vaticano ancora non si è espresso sul tema dello Ius soli, rispettiamo le decisioni del Governo italiano ma come diceva anche il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino, come Chiesa noi siamo vicini a chi è nella necessità, nella debolezza e a chi ha bisogno di essere protetto". Con queste parole il sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Angelo Becciu, si è espresso a margine della presentazione di un libro al Senato: "Noi vorremmo che si riconoscesse la dignità delle persone che arrivano in Italia. A chi nasce qui che gli venga riconosciuta la cittadinanza".