Legge elettorale, Rosatellum come testo base. Contrari Fi e M5s

Politica
Commissione Affari costituzionali (Foto LaPresse)

Sì della commissione Affari costituzionali della Camera per la proposta presentata dal Pd. Ma Di Maio avverte: "Si vota in autunno solo se il M5s parteciperà alla scrittura della nuova legge, altrimenti senza numeri si candidano al Vietnam del Senato"

Sarà il Rosatellum il testo base della legge elettorale. Ad adottarlo è stata la commissione Affari costituzionali della Camera che ha scelto la proposta presentata dal Pd, come ha annunciato su Twitter il relatore Emanuele Fiano. Ma, dopo l'approvaizone, è arrivato il monito del Movimento 5 Stelle con Luigi Di Maio che avverte: "Si vota in autunno solo se il M5s parteciperà alla scrittura della nuova legge elettorale, altrimenti senza numeri si candidano al Vietnam del Senato. Noi ci siamo anche per andare a votare il prima possibile".

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="en"><p lang="it" dir="ltr">La commissione <a href="https://twitter.com/hashtag/Affaricostituzionali?src=hash">#Affaricostituzionali</a> della <a href="https://twitter.com/hashtag/Camera?src=hash">#Camera</a> adotta il testo base della <a href="https://twitter.com/hashtag/LeggeElettorale?src=hash">#LeggeElettorale</a>.</p>&mdash; Emanuele Fiano (@emanuelefiano) <a href="https://twitter.com/emanuelefiano/status/866990061073641475">May 23, 2017</a></blockquote> <script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>

Di Maio: M5s aperto, ma serve governabilità

Di Maio ha risposto così a chi gli chiedeva se preferisse la linea Salvini, cioè quella di dare l’approvazione a qualsiasi legge pur di andare al voto il prima possibile: "Non capisco allora perchè si sia tirato fuori dalla proposta M5s di discutere sulla base della proposta della Consulta”. Poi il presidente della Camera ha ribadito: "La presenza del M5s nell'accordo sulla legge elettorale velocizzerà la procedura per indire nuove elezioni". Per lui occorre lavorare a "una proposta di legge che assicuri un minimo di governabilità, con correttivi che consentano a chi vince le elezioni di poter realizzare il programma elettorale", senza rifarsi al modello tedesco, come chiesto dal Pd, che definisce quello "dell'inciucio".

Le spaccature politiche nella votazione

Oltre che al Partito democratico, hanno votato a favore del Rosatellum anche Scelta Civica-Ala, Svp, Lega e il rappresentante centrista di Democrazia Solidale. Contrari, invece, gli altri schieramenti tra cui Forza Italia e Movimento 5 Stelle, oltre che Mdp (scissionisti del Pd). Mentre si sono astenuti Fratelli d’Italia e alcuni centristi.
Le forze politiche rimangono quindi divise: il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, aveva proposto negli scorsi giorni di introdurre il sistema elettorale tedesco, un proporzionale con soglia di sbarramento al 5%. Il M5s, invece, continua a chiedere di estendere anche al Senato l'Italicum in vigore alla Camera corretto dalla sentenza della Consulta e che prevede un proporzionale con premio di maggioranza per la lista che ottiene almeno il 40% dei voti. Intanto nella sua E-news, il segretario del Pd Matteo Renzi ha ribadito di essere pronto a incontrare tutti i partiti e ha detto che i democratici discuteranno la linea da adottare nella direzione del 30 maggio chiamata a nominare la nuova segreteria.

Rosatellum: funzionamento e iter in aula

Il Rosatellum prevede di assegnare il 50% dei seggi in collegi uninominali maggioritari e il restante 50% con voto di lista proporzionale. Per il voto di lista proporzionale, sia alla Camera che al Senato, è fissata una soglia di sbarramento nazionale del 5%. Fino al 26 maggio si potranno presentare emendamenti al testo che arriverà in aula il 5 giugno e non il 29 maggio come previsto.

 

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