Primarie Pd, rush finale: è scontro su alleanze e legge elettorale

Politica
Renzi, Emiliano e Orlando durante il confronto su Sky TG24

Dopo il confronto su Sky TG24, i 3 candidati a segretario Dem discutono a distanza. L'ex premier rifiuta accordi con "i traditori" Bersani e D'Alema, il Guardasigilli lo attacca sulle larghe intese, il governatore pugliese assicura di rimanere anche in caso di sconfitta

Rush finale per le primarie del Pd, che si terranno domenica 30 aprile. I tre candidati, Michele Emiliano, Andrea Orlando e Matteo Renzi, sono impegnati negli ultimi appuntamenti della campagna elettorale. L’ex premier ha deciso di chiuderla a Bruxelles, mentre per Emiliano è prevista una manifestazione a Matera e per Orlando una visita a Campi Bisenzio (Firenze). Dopo il confronto andato in onda su Sky TG24, lo scontro tra i tre continua a distanza. Soprattutto su alleanze e legge elettorale.

Scontro su alleanze e legge elettorale

Sulle alleanze, Renzi non esclude uno scenario da larghe intese, “pur lavorando perché non avvenga”, ma chiarisce che comunque mai il Pd si alleerà con “i traditori” Pier Luigi Bersani e Massimo D'Alema, mentre spera nell'intesa con Giuliano Pisapia. “Se sarà così io chiederò un referendum del Pd per decidere se andare con Berlusconi o Pisapia”, minaccia Andrea Orlando, che per riunire il centrosinistra chiede il premio alla coalizione mentre l'ex premier non ha alcuna intenzione di rinunciare al premio alla lista. Il Guardasigilli, così come ha fatto durante il confronto tv, è tornato quindi ad incalzare Renzi alludendo ad una sua preferenza per il ritorno alle larghe intese con Berlusconi. “Io penso che parlare di un eventuale accordo con la destra sia pericoloso, così M5S arriva al 51 per cento", sostiene Orlando che crede nel ritorno dell'Ulivo, sostenuto anche da Prodi e Bersani. Guarda alla riunificazione del centrosinistra, modello nuovo Ulivo, anche Emiliano. "La ricostruzione del centrosinistra non può che passare dalla sconfitta di Renzi alle primarie", è convinto il governatore pugliese, che comunque assicura di restare nel Pd anche in caso di sconfitta. E sulla legge elettorale dice: "Si poteva trovare un accordo".

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