“Nel mondo il problema della sinistra è Trump o la Le Pen. Quelli della sinistra non fanno altro che parlare di me e non dell'Italia" dice l’ex premier. Su Consip afferma: conosco mio padre e ho fiducia nella magistratura
"A me dispiace molto perché abbiamo fatto di tutto per evitare che chiunque se ne andasse ma abbiamo avuto l'impressione che fosse un disegno già scritto. Scritto, ideato e prodotto da Massimo D'Alema". Parola di Matteo Renzi che su Raitre parla dello strappo nel Pd e si toglie più di qualche sassolino dalla scarpa. Alla domanda se la scissione sia rimediabile, risponde “che è una cosa di Palazzo. La stanno facendo sulla data del congresso, sui codicilli. Nel mondo il problema della sinistra è Trump o la Le Pen. Quelli della sinistra non fanno altro che parlare di me e non dell'Italia". E aggiunge: “Non ne posso più di questo dibattito, figuratevi i cittadini".
Speranza a Sky TG24: "Gentiloni deve aver paura di Renzi" - Parole, quelle di Matteo Renzi ospite a 'Che tempo che fa', che seguono quelle di Roberto Speranza - ex esponente dem, tra i fondatori di Articolo 1 - Movimento democratici e progressisti: - che a Sky TG24 durante l’intervista di Maria Latella afferma: “ “Gentiloni deve aver paura di Renzi non di Speranza che non farà mancare il suo sostegno al Governo”.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Speranza a Sky TG24: “<a href="https://twitter.com/hashtag/Pd?src=hash">#Pd</a> imploso, <a href="https://twitter.com/hashtag/Renzi?src=hash">#Renzi</a> è fuggito in California” <a href="https://t.co/wrAupG7PFU">https://t.co/wrAupG7PFU</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/politica?src=hash">#politica</a>— Sky TG24 (@SkyTG24) <a href="https://twitter.com/SkyTG24/status/835809027892207617">26 febbraio 2017</a></blockquote><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
"Voto nel 2018, se prima decide Gentiloni" - E di governo parla anche l’ex premier. Le elezioni – dice - sono previste nel 2018. Punto. Se Gentiloni vorrà votare prima lo deciderà lui". Ora, “tocca ai parlamentari, non a me. Ora fate le cose, non rinviate" afferma facendo riferimento anche alla legge elettorale. "C'è un altro capo. Lo stimo, gli voglio bene, ma tocca a lui. Io sono fuori, sono uscito" senza indennità senza vitalizi, chiarisce l'ex presidente del Consiglio.
Rilancia poi la proposta di lavoro di cittadinanza, non reddito di cittadinanza e spiega: “E' giusto aiutare chi resta indietro, chi non ce la fa, ma l'atteggiamento non può essere: 'Non ti preoccupare che ci pensa Papi, ovvero lo Stato". E ancora: “Noi dobbiamo dare stimoli altrimenti l'Italia muore. Non può pagare lo Stato per tutti".
Renzi: “riparto da zero, con la forza delle idee” - Alla domanda “perché non hai lasciato la politica” risponde: "Volevo farlo, ci sono state discussioni accese anche in famiglia. I miei figli devono sapere che il loro padre può perdere ma non arrendersi. Non si può lasciare l'Italia nella palude e nel pantano". Poi ammette: "Sono passato dal tutto al niente, è stato una sorta di 'stress test' dell'anima", ricorda l'ex premier riferendosi alle dimissioni da palazzo Chigi e dal Nazareno. Ora, conclude, “riparto da zero, con la forza delle idee”.
Caso Consip - Infine, un riferimento all'inchiesta Consip che coinvolge il padre: "Essendo io un personaggio pubblico non posso che dire che sto con i magistrati". E aggiunge: "Conosco mio padre e conosco i suoi valori, però i processi ci devono essere nelle Aule dei tribunali, non sui giornali".