Unioni civili, maggioranza divisa. Alfano: "No ad adozione dei bambini"

Politica

Vertice di governo sul disegno di legge in discussione in Aula. Il ministro dell'Interno: "Non siamo d'accordo su tante questioni di merito e sul tema dei tempi. Per noi non è una emergenza nazionale, loro hanno più fretta". I Cinque stelle attaccano: "I diritti civili vengono prima di qualsiasi privilegio"

"Sulle unioni civili, inutile negare che sono emerse differenze di merito classiche tra noi e loro. Non siamo d'accordo su tante questioni di merito e sul tema dei tempi. Per noi non è una emergenza nazionale, loro hanno più fretta". E' quanto dice il leader di Ncd Angelino Alfano al termine del vertice a Palazzo Chigi dedicato al disegno di legge che regolamenta anche le unioni fra persone dello steso sesso.

Faremo "una battaglia leale e coerente sui nostri principi: sì al riconoscimento di diritti
individuali patrimoniali, no all'adozione dei bambini. Il tema delle adozioni è un tema che oggi ci divide molto", aggiunge il ministro dell'Interno.

 

 

Pd: "C'è un problema di sostanza e uno di calendario" - Alla fine dell'incontro il capigruppo dem al Senato, Luigi Zanda, spiega che "domattina (martedì, ndr) riuniremo la presidenza del gruppo Pd e prenderemo una decisione se portare la legge sulle unioni civili alla capigruppo di domani sera e chiedere di incardinare il testo in Aula prima della legge di stabilità".
"Non c'è né strappo né mediazione", risponde Zanda a chi gli chiede quale sia lo stato dei rapporti con l'alleato di governo sul tema delle unioni civili. "C'è un problema di sostanza e uno di calendario. Se domattina il Pd confermerà la linea, io in capigruppo confermerò l'intento di portare il provvedimento in Aula con urgenza", aggiunge.

Quanto al calendario d'Aula delle prossime settimane e alla possibilità che il disegno di legge Boccadutri sui partiti venga esaminata prima delle unioni civili, Zanda risponde: "Il provvedimento più importante è la legge stabilità, lo spazio per altri provvedimenti è molto ridotto ma sarà la capigruppo a decidere cosa si farà".

 

I Cinque stelle: "I diritti civili vengono prima di qualsiasi privilegio dei partiti" - E sulle priorità della discussione in Aula intervengono anche i Cinque stelle. "E' ancora più assurdo - dicono i senatori M5S della Commissione Affari costituzionali, Giovanni Endrizzi, Vito Crimi e Nicola Morrache - che si debba discutere se dare priorità al riconoscimento dei diritti civili o alla tutela dei partiti politici. Noi lo diciamo preventivamente: i partiti di maggioranza non si azzardino a rinviare nuovamente la discussione in Aula delle unioni civili, per dare priorità alla Boccadutri e garantirsi con un uso improprio del Parlamento milioni e milioni di euro di finanziamenti pubblici, senza che vi sia stato alcun controllo preventivo dei propri bilanci. I diritti civili vengono prima di qualsiasi privilegio dei partiti, i quali farebbero cosa gradita al Paese se destinassero tali risorse al rifacimento delle scuole, alla sanità o per fini sociali e culturali".
 

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