Imu e Tasi, Renzi: "Restituiremo ai sindaci quanto tolto"

Politica

L'annunciato taglio delle imposte locali non andrà a pesare sulle casse dei Comuni, assicura il presidente del Consiglio. Sulle pensioni: "Bisogna trovare un meccanismo che permetta a chi vuole ritirarsi prima di poterlo fare rinunciando a un po' di soldi. Ma deve essere a costo zero per lo Stato"

Il taglio di Imu e Tasi annunciato dal governo non peserà sulle casse dei comuni. A prometterlo è il premier Matteo Renzi che assicura che "quello che togliamo ai comuni lo restituiamo paro-paro". Il presidente del Consiglio auspica poi che si possa trovare un meccanismo per permettere una maggiore flessibilità per chi vuole andare in pensione. Soluzione però che difficilmente sarà trovata in questa finanziaria.

Renzi: "Su Tasi e Imu restituiremo ai sindaci quanto tolto" - "Noi abbiamo tolto Imu e Tasi e daremo ai sindaci un assegno corrispondente, non facciamo un'operazione per cui noi togliamo e i comuni aumentano" ha spiegato Renzi durante la registrazione di Porta a Porta. "L'idea è che in Italia si è pagato troppo, le tasse le devono pagare tutti, ma l'idea che le tasse sono bellissime è forse nei paesi dove sono basse. Da noi il messaggio deve essere riduzione ed infatti abbiamo messo un tetto ai manager pubblici ai corpi di polizia da da 5 a 4".

Ipotesi flessibilità per andare in pensione - Per quanto riguarda invece la flessibilità sulle pensioni, Renzi ha sostenuto che "dobbiamo trovare un meccanismo per cui chi vuole andare un po' prima rinunciando a un po' di soldi possa farlo. Dipende da quanto prima e quanti soldi".  Alla domanda su quando il governo interverrà Renzi risponde così: "Le decisioni si annunciano solo quando siamo sicuri di farle" e poi aggunge che "spererei di farlo comunque nelle prossime settimane e mesi. Se [gli italiani] sono disponibli ad andare prima e io ti riduco l'importo di tot, per lo Stato deve essere a somma zero. Sono ottimista su questo".

Migranti, Renzi: "Non siamo invasi"
- Sulla questione migranti Renzi ha spiegato che "l'Italia non è invasa come dice qualcuno, ha una presenza ancora sopportabile, ma il punto è che non possiamo continuare così", aggiungendo che, "in Europa sta cambiando qualcosa. Quello che dicevamo solo noi ora lo dicono in molti". "La comunità internazionale - ha poi sottolineato - non ha brillato in Siria". Per il presidente del Consiglio ora si deve mettere "la palla a terra, ragionare attorno a un tavolo senza eccessi e senza fughe in avanti in Siria e in Libia".

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