Dopo le polemiche sui migranti, il segretario generale dei vescovi rinuncia alla lectio magistralis su De Gasperi ma il testo del suo intervento, con un nuovo attacco al mondo politico, viene diffuso ugualmente. Dure le reazioni di Salvini e Santanchè. Si smarca anche Ncd: "Dissentiamo"
Non basta rinunciare all'intervento pubblico su Alcide De Gasperi, pur preparato con passione. Non basta dire che "a volte è meglio fare un passo indietro" e che comunque se sono state usate "parole forti" a muoverle era "un'istanza evangelica". Il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Nunzio Galantino, resta al centro delle polemiche. Per cercare di evitarle decide di non andare a Pieve Tesino, Trento, dove doveva tenere una Lectio sull'eredità degasperiana. Ma il testo viene diffuso e contiene un forte attacco alla politica di oggi, definita "un piccolo harem di cooptati e furbi". Tutt'altra cosa rispetto alla politica, "ordine della carità", di degasperiana memoria. La politica che viveva delle decisioni del Parlamento e che non cercava voti "sulla pelle degli altri", prosegue Galantino.
Insorgono Salvini e Santanchè - Se lo scontro con alcune forze politiche era partito dalla spinosa questione dell'immigrazione, ora la tensione, soprattutto con la Lega, è a trecentosessanta gradi. E il leader del Carroccio Matteo Salvini critica il vescovo "più a sinistra di Rifondazione" e commenta: "Non so da quale uovo sia uscito". Replica al vetriolo anche per Daniela Santanchè di Forza Italia: "In quanto a cooptati, harem e furbi, evidentemente Galantino in quanto capo dei vescovi se ne intende assai". E anche Fabrizio Cicchitto di Ncd, che pure nei giorni scorsi aveva preso le distanze dagli attacchi della Lega, ora commenta: "Non possiamo fare a meno di marcare il nostro dissenso" nei confronti di Galantino, "ci aspettiamo analisi più serie, culturalmente più fondate, e più capaci di comprendere la realtà nella sua complessità e nelle sue contraddizioni e non battute a effetto".
Un "clima pesante" - "Avrei preferito che monsignor Galantino venisse ma capisco il suo gesto, di grande sensibilità e umiltà, in un clima che era molto pesante", dice invece il presidente della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, Giuseppe Tognon, incaricato di leggere la lectio magistralis degasperiana scritta dal segretario generale della Cei. Parla di "brutto segnale" il deputato trentino Lorenzo Dellai: "Questa significa che nel nostro Paese chi come monsignor Galantino ha il coraggio di dire parole di verità è indotto in qualche modo a stare zitto, e chi invece ogni giorno le spara una più grossa dell'altra finisce sempre in televisione, nei talkshow e sui giornali".