Sanità, accordo con le Regioni per 2,35 miliardi di tagli

Politica
Il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin (ansa)
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Il ministro Beatrice Lorenzin ha annunciato la raggiunta intesa con gli enti regionali che porterà a una sforbiciata del fondo salute. “Ci permette di non stravolgere l’impianto del patto”, ha dichiarato. Il Veneto ha espresso parere contrario

"Intesa raggiunta con le Regioni per la ripartizione dei tagli al fondo salute". L’annuncio è arrivato direttamente dal  ministro della Sanità Beatrice Lorenzin al termine della Conferenza Stato-Regioni dove è stato approvato il testo dell’intesa sui tagli da 2,352 miliardi del fondo sanitario per il 2015. "L'intesa ci permetterà di compensare il mancato incremento sul fondo senza stravolgere l'impianto del patto della salute", ha spiegato il ministro.

Oltre due miliardi di tagli - L'ammontare dei tagli su cui è stato trovato l'accordo è pari a 2,35 miliardi di euro. "L'impianto dell'intesa - ha spiegato Lorenzin - è importante perché non consentirà uno stravolgimento delle leve che andranno ad operare, a differenza del passato, quando si attuavano tagli lineari". In base all'intesa siglata dalle regioni "da ora in poi si lavorerà sulla produttività - ha riferito ancora il ministro - e questo è un inizio molto importante. Tuttavia sono anche convinta che il patto vada aggiornato, verificando anche la sua piena attuazione. Avremo anche l'occasione di implementare i vari tavoli di lavoro aperti, compreso quello sulla spesa farmaceutica, sul quale ci sono meccanismi che possiamo rivedere e aggiornare dopo tanti anni al fine di rendere più fluido ed efficiente il sistema".

Tra le proposte emendative delle Regioni, ha ricordato ancora Lorenzin, "ne è stata accolta una che prevede di rivedere l'aggiornamento del Patto e su questo aspetto specifico verrà attivato un tavolo di verifica e monitoraggio che per me va benissimo". Per quanto riguarda infine il Fondo Innovativi "abbiamo rinviato a settembre la definizione del tetto di spesa territoriale per verificare se si può riassorbire in qualche modo".

Il no del Veneto - Il Veneto si è sfilato dall’accordo e il documento è stato approvato senza il voto della Regione governata da Luca Zaia, che ha espresso parere contrario ma ha consentito di far approvare il documento.  "Il Veneto è uscito - ha spiegato il ministro - ma ci ha permesso in questo modo di chiudere, quindi lo ringrazio". L’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto ha spiegato le ragioni: "Come regione Veneto abbiamo espresso il nostro no sia in Conferenza delle Regioni sia in Conferenza Salute. E anche oggi abbiamo formalizzato il nostro no”.

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