Il premier chiede e ottiene lo stop dell'emendamento che consentiva l'acquisizione di dati da remoto dei computer dei cittadini. Bubbico: "La norma deve essere trattata nell'ambito del provvedimento sulle intercettazioni telefoniche"
Matteo Renzi ha chiesto ed ottenuto lo stralcio dal dl antiterrorismo del passaggio che consente il controllo da remoto dei computer dei cittadini. Un tema delicato e importante, spiegano fonti di Governo, che verrà affrontato in maniera più complessiva nel provvedimento sulle intercettazioni già in esame in Commissione. Intanto, alla Camera è iniziato l'esame degli emendamenti: sì - col parere favorevole del Governo - a due proposte di modifica presentate da M5s e Sel che introducono pene detentive per chi organizza 'viaggi all'estero finalizzati al compimento di reati' di terrorismo.
L'emendamento aveva sollevato polemiche e preoccupazioni - La norma cancellata, invece, aveva suscitato diverse polemiche e l'intervento del garante della privacy, Antonello Soro, che in una nota affermava: l'emendamento fa "venir meno l'equilibrio tra privacy e sicurezza". Duro anche l'intervento di Stefano Quintarelli, parlamentare ed esperto informatico, che in una nota aveva sottolineato che "il fatto grave è che questo (il controllo su Pc) non lo si fa in relazione a specifici reati di matrice terroristica (come fa pensare il provvedimento), ma per tutti i reati “commessi mediante l’impiego di tecnologie informatiche o telematiche” (art.266 bis). E ancora: "Si tratta di una svista rilevante. Se non interveniamo, da domani per qualsiasi reato commesso a mezzo del computer -d alla diffamazione alla violazione del copyright o ai reati di opinione o all’ingiuria- sarà consentito violare da remoto in modo occulto il domicilio informatico dei cittadini".
Renzi chiede e ottiene lo stralcio della norma - La discussa norma alla fine è stata dunque cancellata. Fonti di governo riferiscono che è stato lo stesso Matteo Renzi a chiederne lo stralcio. "Rimane confermata - spiega il viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico - la volontà del governo su un rafforzamento delle misure di prevenzione e contrasto al terrorismo, oggi più che mai urgenti e necessarie. ma - aggiunge - abbiamo la necessità di contemperare le esigenze di sicurezza nella lotta al terrorismo con quelle di tutela della privacy, per questo motivo è utile approfondire il confronto e la riflessione sulla intercettazioni telematiche da remoto".
L'emendamento aveva sollevato polemiche e preoccupazioni - La norma cancellata, invece, aveva suscitato diverse polemiche e l'intervento del garante della privacy, Antonello Soro, che in una nota affermava: l'emendamento fa "venir meno l'equilibrio tra privacy e sicurezza". Duro anche l'intervento di Stefano Quintarelli, parlamentare ed esperto informatico, che in una nota aveva sottolineato che "il fatto grave è che questo (il controllo su Pc) non lo si fa in relazione a specifici reati di matrice terroristica (come fa pensare il provvedimento), ma per tutti i reati “commessi mediante l’impiego di tecnologie informatiche o telematiche” (art.266 bis). E ancora: "Si tratta di una svista rilevante. Se non interveniamo, da domani per qualsiasi reato commesso a mezzo del computer -d alla diffamazione alla violazione del copyright o ai reati di opinione o all’ingiuria- sarà consentito violare da remoto in modo occulto il domicilio informatico dei cittadini".
Renzi chiede e ottiene lo stralcio della norma - La discussa norma alla fine è stata dunque cancellata. Fonti di governo riferiscono che è stato lo stesso Matteo Renzi a chiederne lo stralcio. "Rimane confermata - spiega il viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico - la volontà del governo su un rafforzamento delle misure di prevenzione e contrasto al terrorismo, oggi più che mai urgenti e necessarie. ma - aggiunge - abbiamo la necessità di contemperare le esigenze di sicurezza nella lotta al terrorismo con quelle di tutela della privacy, per questo motivo è utile approfondire il confronto e la riflessione sulla intercettazioni telematiche da remoto".