Tosi: "Salvini voleva il controllo dittatoriale della Lega"

Politica

Il giorno dopo la rottura col segretario del Carroccio, il sindaco di Verona si sfoga: "Pretesti. Voleva cacciarmi e lo ha fatto". E a Sky TG24: "Non sono state rispettate le regole". La replica: "Non rispondo agli insulti"

Prende tempo sul futuro, non si sbilancia su alleanze e su possibili candidature. Ma esprime tutto il suo rammarico, la delusione, la rabbia nei confronti del segretario Federale Matteo Salvini. Il giorno dopo la rottura, il sindaco di Verona Flavio Tosi si toglie qualche sassolino e accusa: "Resto convinto che il motivo fosse altro. Secondo me Salvini voleva il controllo dittatoriale della Lega Nord e di questo si assume la responsabilità". E a Sky TG24 aggiunge: "Non sono state rispettate le regole".
Dal canto suo Salvini replica: "Non rispondo a chi insulta". Di solito queste accuse gliele
fanno "Renzi e Alfano". Per quanto accaduto in Veneto, ha aggiunto, "non stiamo a piangerci addosso".



Tosi, da Salvini pretesti. Voleva cacciarmi e lo ha fatto - "Più ci penso e più mi convinco che a Matteo Salvini andasse bene arrivare a questa commissione e ci è arrivato" aggiunge Tosi. "Da un punto di vista personale, chiudere come sono stati chiusi 25 anni di storia di Liga Veneta-Lega Nord non è che sia umanamente e personalmente piacevole, per gli affetti, gli amici. Personalmente, è difficile essere cancellato dalla Lega", ha aggiunto. Per Tosi, dunque, "la questione delle liste in Veneto, piuttosto che il commissariamento o la mia Fondazione sono più un pretesto, anche perché ieri c'è stata, da parte del sottoscritto, la proposta di provare a trovare una sintesi che non è stata nemmeno presa in considerazione, visto che ho appreso dalle agenzie le decisioni di Salvini". E conclude: "Il mio futuro? Ci ragiono su e decido cosa fare".

Tosi a Sky TG24: "Mio ritorno francamente improbabile" - Proprio sul suo futuro Tosi ha poi detto a Sky Tg24: “Trovo sia francamente improbabile un mio ritorno nella Lega”. E ha aggiunto: "Ieri in tarda mattinata ho fatto avere formalmente una proposta di composizione della frattura ai cosiddetti “pontieri”. Scaduto l’ultimatum delle due di pomeriggio, ho immaginato che qualcuno stesse cercando di ricomporre la cosa. Ieri sera ho mantenuto la linea di chi è sinceramente convinto e speranzoso di ricomporre questa frattura, poi, alle dieci di sera, sono stato chiamato da un giornalista che mi ha detto che Matteo Salvini stava dettando un’agenzia in cui si diceva che mi buttavano fuori”.
E rimarca: "Se si fossero rispettate le regole, se si fosse rispettata l'autonomia della Liga veneta per quanto riguarda le liste e le alleanze non si sarebbe arrivati a questo brutto epilogo".

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