In un'intervista a Repubblica l'ex leader Cgil spiega il suo addio: "Per sostenere le larghe intese, fatto ricorso anche a voti comprati". Tensioni in vista del voto per il Quirinale, ma il renziano Nardella avverte: "Meschino strumentalizzare vicenda"
Il caso di Sergio Cofferati, che ha annunciato la sua uscita dal Pd dopo aver denunciato presunti brogli nel corso delle primarie per le regionali della Liguria, continua a spaccare il Partito democratico. "Ormai siamo alla frutta, anzi al digestivo" ribadisce infatti l'ex leader della Cgil in un'intervista a Repubblica, mentre Stefano Fassina, esponente della sinistra dem avverte ai microfoni di Sky TG24 che il suo caso peserà sulla partita al Quirinale. E intanto è tutto il mondo alla sinistra del partito di Renzi che ipotizza di coalizzarsi intorno alla figura di Cofferati. "Può diventare lo Tsipras italiano" annuncia in un'intervista al Corriere della Sera Maurizio Landini.
Cofferati: "Partito alla frutta, anzi al digestivo" - Sergio Cofferati butta dunque nuova benzina sul fuoco e in un'intervista a Repubblica dice: "Vedo che Renzi va in televisione a darmi dell'ipocrita, che i vicesegretari bollano come inspiegabile e ingiustificato il mio addio al Pd. Solo insulti e offese. Se un partito, invece di chiedersi le ragioni delle dimissioni di uno dei suoi fondatori, reagisce così, siamo alle frutta. Anzi, ormai al digestivo". L'ex sindaco di Bologna denuncia poi il silenzio del suo partito alle sue denunce sui presunti brogli. Salvo - aggiunge - quando il ministro Roberta Pinotti "è piombata" per sostenere "le larghe intese con il centrodestra, l'esportazione anche in Liguria del modello nazionale renziano". Secondo Cofferati proprio per sostenere questo "modello politico si è fatto ricorso in modo spregiudicato al sostegno del centrodestra nelle primarie del nostro partito. E anche all' inquinamento con voti comprati".
Nardella: "Mescino strumentalizzare vicenda Cofferati in voto per il Quirinale" - All'ex leader della Cgil risponde il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che sulle primarie liguri sostiene di non credere "a congiure, a regie occulte, né a operazioni massicce con voti pilotati". E sull'addio di Cofferati sostiene che "il Pd non è un autobus, non si scende per convenienza dopo aver perso una sfida". Sul rischio di un riflesso per la scelta del prossimo presidente della Repubblica, inoltre Nardella avverte che "sarebbe meschino strumentalizzare il caso Cofferati per giustificare agguati in Parlamento".
Landini: "Può diventare lo Tsipras italiano" - A Cofferati guarda però tutto il mondo a sinistra del Partito democratico, come a un potenziale aggregatore di forze. Al Corriere della Sera il leader della Fiom Maurizio Landini spiega che "un personaggio del carisma di Cofferati, con le sue grandi qualità etiche e morali, può certamente contribuire ad accelerare un percorso simile (a quello di Tsipras in Grecia, ndr) anche qui. Dove pure è necessario andare oltre l'idea di sinistra classica". "Qui il punto - spiega - non è se adesso nascerà o meno una forza a sinistra del Partito democratico. Qui la scena è più grave", il fatto è che "la sinistra non c'è più in Italia. Il dato, purtroppo, è ufficiale e definitivo".
Cofferati: "Partito alla frutta, anzi al digestivo" - Sergio Cofferati butta dunque nuova benzina sul fuoco e in un'intervista a Repubblica dice: "Vedo che Renzi va in televisione a darmi dell'ipocrita, che i vicesegretari bollano come inspiegabile e ingiustificato il mio addio al Pd. Solo insulti e offese. Se un partito, invece di chiedersi le ragioni delle dimissioni di uno dei suoi fondatori, reagisce così, siamo alle frutta. Anzi, ormai al digestivo". L'ex sindaco di Bologna denuncia poi il silenzio del suo partito alle sue denunce sui presunti brogli. Salvo - aggiunge - quando il ministro Roberta Pinotti "è piombata" per sostenere "le larghe intese con il centrodestra, l'esportazione anche in Liguria del modello nazionale renziano". Secondo Cofferati proprio per sostenere questo "modello politico si è fatto ricorso in modo spregiudicato al sostegno del centrodestra nelle primarie del nostro partito. E anche all' inquinamento con voti comprati".
Nardella: "Mescino strumentalizzare vicenda Cofferati in voto per il Quirinale" - All'ex leader della Cgil risponde il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che sulle primarie liguri sostiene di non credere "a congiure, a regie occulte, né a operazioni massicce con voti pilotati". E sull'addio di Cofferati sostiene che "il Pd non è un autobus, non si scende per convenienza dopo aver perso una sfida". Sul rischio di un riflesso per la scelta del prossimo presidente della Repubblica, inoltre Nardella avverte che "sarebbe meschino strumentalizzare il caso Cofferati per giustificare agguati in Parlamento".
Landini: "Può diventare lo Tsipras italiano" - A Cofferati guarda però tutto il mondo a sinistra del Partito democratico, come a un potenziale aggregatore di forze. Al Corriere della Sera il leader della Fiom Maurizio Landini spiega che "un personaggio del carisma di Cofferati, con le sue grandi qualità etiche e morali, può certamente contribuire ad accelerare un percorso simile (a quello di Tsipras in Grecia, ndr) anche qui. Dove pure è necessario andare oltre l'idea di sinistra classica". "Qui il punto - spiega - non è se adesso nascerà o meno una forza a sinistra del Partito democratico. Qui la scena è più grave", il fatto è che "la sinistra non c'è più in Italia. Il dato, purtroppo, è ufficiale e definitivo".