Delrio contro la minoranza Pd. Renzi: "No a voto anticipato"

Politica
Il premier Renzi ad Ankara

Chi "vuole andare a votare lo dica" attacca il sottosegretario. D'Alema: "Così minaccia i parlamentari". Il premier: "Rimedieremo ai pasticci, per quello che mi riguarda la legislatura finisce a febbraio del 2018". VIDEO

Continuano le tensioni all'interno del Pd dopo che in Commissione affari costituzionali alla Camera, ieri 10 dicembre, il governo è stato battuto due volte.

Renzi: "Rimedieremo a pasticci"
- Sulle riforme "ci sono talvolta incidenti di percorso" come quello che "ieri è accaduto in commissione alla Camera, recupereremo in Aula perché non è possibile fare soluzioni pasticciate e perché questo voto è stato considerato come segnale politico" dice il premier Matteo Renzi in conferenza stampa da Ankara. Il presidente del Consiglio, mette comunque a tacere le voci di un possibile voto anticipato e ribadisce: "Per quello che mi riguarda la legislatura finisce a febbraio del 2018".

Delrio: "Se minoranza vuole andare al voto lo dica"
- Le parole di Renzi arrivano dopo l’affondo contro la minoranza Pd del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio. "Gli incidenti parlamentari possono anche capitare, ma quello che è successo ieri non esiste. C’è un accordo, il governo è impegnato ad andare avanti con il programma, basta segnali di vecchia politica". "Se la minoranza del Pd vuole andare a votare lo dica. Noi vogliamo continuare e arrivare fino al 2018".   

D'Alema: "Delrio minaccia i parlamentari"
- Dichiarazioni che non sono piaciute a Massimo D’Alema. "E' stupefacente che una persona ragionevole come il sottosegretario Delrio, nel giorno in cui escono i dati della produzione industriale con l'ennesimo segno meno a conferma della gravità della crisi del nostro paese, non trovi di meglio che minacciare i parlamentari". "Delrio - prosegue D'Alema - dovrebbe sapere che le riforme costituzionali sono materia squisitamente parlamentare e che i deputati e i senatori hanno il diritto e il dovere di cercare di migliorare testi che restano contraddittori e mal congegnati malgrado il notevole impegno della relatrice".

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