Il Colle sulle rivelazioni dell'ex segretario di Stato Usa su presunte pressioni europee per far cadere il governo nel 2011: "Berlusconi lasciò liberamente". Il leader di Forza Italia: "Io vittima di colpo di Stato". Alfano apre a commissione d’inchiesta
Le dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel novembre 2011 furono date “liberamente e responsabilmente” per questioni di politica nazionale. È questo il passaggio fondamentale contenuto in una nota del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il riferimento è alle polemiche seguite alla pubblicazione di un libro di memorie dell'ex segretario di Stato Usa Timothy Geithner, con passaggi su presunte pressioni e “manovre” di “funzionari” europei per le dimissioni del governo Berlusconi nell’estate-autunno del 2011.
Napolitano: "Mai saputo di pressioni" - “Le dimissioni liberamente e responsabilmente rassegnate il 12 novembre 2011 dal presidente Berlusconi, e già preannunciate l'8 novembre, non vennero motivate se non in riferimento, in entrambe le circostanze, a eventi politico-parlamentari italiani", dice Napolitano nella parte finale del suo comunicato. Nulla su "pressioni e coartazioni subite dal presidente del Consiglio nei momenti e nei luoghi di recente evocati fu mai portato a conoscenza del Capo dello Stato", aggiunge. Il presidente della Repubblica ricorda che già dopo il Consiglio europeo di ottobre ebbe modo di "stigmatizzare" le "sgradevoli espressioni pubbliche" di leader europei sulla "scarsa fiducia negli impegni assunti dall'Italia". Il riferimento, anche se non esplicitato, è al sorrisino del presidente francese Nicolas Sarkozy e del cancelliere tedesco Angela Merkel con il quale risposero in una conferenza stampa congiunta a una domanda sull'attendibilità degli impegni assunti dall'Italia.
Per il resto Napolitano dice che sulla vicenda che portò alle dimissioni di quel governo il capo dello Stato ebbe modo di fornire "un'ampia ed esaustiva ricostruzione e valutazione nel discorso tenuto il 20 dicembre 2011". Su altri episodi, come quelli citati da Geithner, "nulla può dire al riguardo" in quanto non ne è al corrente.
Berlusconi: notizia del genere doveva stare in prima pagina - Sul caso, durante una manifestazione di Forza Italia, è intervenuto anche Silvio Berlusconi. “Un ministro della prima amministrazione di Obama ha fatto affermazioni, che lasciano pochi dubbi, in cui ha raccontato come nel G20 di Cannes per due volte Merkel e Sarkozy convocarono una riunione che aveva una finalità: far sì che il nostro Paese fosse colonizzato. Credevo che una notizia del genere dovesse stare in prima pagina sui nostri quotidiani. Che cosa ci possiamo aspettare noi da questo Paese ancora? Da 20 anni siamo a combattere per la libertà sopportando 4 colpi di Stato”, ha detto l'ex premier. Che già poche ore prima aveva attaccato: nel 2011 "sono stato vittima di un colpo di Stato" ed è "gravissimo" che le più Alte Cariche dello Stato restino in silenzio.
Brunetta chiede una commissione di inchiesta - Giorgio Napolitano, anche in questi ultimi giorni, è stato accusato di avere avuto un ruolo "attivo" sulle dimissioni del governo Berlusconi IV al di là delle sue prerogative presidenziali. Il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, ha presentato alla Camera una proposta per l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle vicende, le cause e le responsabilità, anche internazionali, che hanno portato alle dimissioni di quel governo. Brunetta ha anche scritto al capo dello Stato per fare chiarezza e "non permettere che il fantasma di un attentato alla Costituzione e di un tradimento della sovranità italiana si aggiri tra le istituzioni italiane ed europee”. E mentre Timothy Geithner conferma quanto scritto nel suo Stress test, il ministro dell'Interno Angelino Alfano, intervenendo a Porta a Porta, non esclude di aderire alla proposta del capogruppo di Forza Italia per una commissione di inchiesta.
Napolitano: "Mai saputo di pressioni" - “Le dimissioni liberamente e responsabilmente rassegnate il 12 novembre 2011 dal presidente Berlusconi, e già preannunciate l'8 novembre, non vennero motivate se non in riferimento, in entrambe le circostanze, a eventi politico-parlamentari italiani", dice Napolitano nella parte finale del suo comunicato. Nulla su "pressioni e coartazioni subite dal presidente del Consiglio nei momenti e nei luoghi di recente evocati fu mai portato a conoscenza del Capo dello Stato", aggiunge. Il presidente della Repubblica ricorda che già dopo il Consiglio europeo di ottobre ebbe modo di "stigmatizzare" le "sgradevoli espressioni pubbliche" di leader europei sulla "scarsa fiducia negli impegni assunti dall'Italia". Il riferimento, anche se non esplicitato, è al sorrisino del presidente francese Nicolas Sarkozy e del cancelliere tedesco Angela Merkel con il quale risposero in una conferenza stampa congiunta a una domanda sull'attendibilità degli impegni assunti dall'Italia.
Per il resto Napolitano dice che sulla vicenda che portò alle dimissioni di quel governo il capo dello Stato ebbe modo di fornire "un'ampia ed esaustiva ricostruzione e valutazione nel discorso tenuto il 20 dicembre 2011". Su altri episodi, come quelli citati da Geithner, "nulla può dire al riguardo" in quanto non ne è al corrente.
Berlusconi: notizia del genere doveva stare in prima pagina - Sul caso, durante una manifestazione di Forza Italia, è intervenuto anche Silvio Berlusconi. “Un ministro della prima amministrazione di Obama ha fatto affermazioni, che lasciano pochi dubbi, in cui ha raccontato come nel G20 di Cannes per due volte Merkel e Sarkozy convocarono una riunione che aveva una finalità: far sì che il nostro Paese fosse colonizzato. Credevo che una notizia del genere dovesse stare in prima pagina sui nostri quotidiani. Che cosa ci possiamo aspettare noi da questo Paese ancora? Da 20 anni siamo a combattere per la libertà sopportando 4 colpi di Stato”, ha detto l'ex premier. Che già poche ore prima aveva attaccato: nel 2011 "sono stato vittima di un colpo di Stato" ed è "gravissimo" che le più Alte Cariche dello Stato restino in silenzio.
Brunetta chiede una commissione di inchiesta - Giorgio Napolitano, anche in questi ultimi giorni, è stato accusato di avere avuto un ruolo "attivo" sulle dimissioni del governo Berlusconi IV al di là delle sue prerogative presidenziali. Il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, ha presentato alla Camera una proposta per l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle vicende, le cause e le responsabilità, anche internazionali, che hanno portato alle dimissioni di quel governo. Brunetta ha anche scritto al capo dello Stato per fare chiarezza e "non permettere che il fantasma di un attentato alla Costituzione e di un tradimento della sovranità italiana si aggiri tra le istituzioni italiane ed europee”. E mentre Timothy Geithner conferma quanto scritto nel suo Stress test, il ministro dell'Interno Angelino Alfano, intervenendo a Porta a Porta, non esclude di aderire alla proposta del capogruppo di Forza Italia per una commissione di inchiesta.