Riforma PA: dirigenti licenziabili, nessun esubero

Politica

L'annuncio del premier, che punta su tre linee: "Capitale umano, innovazione e taglio a strutture non necessarie". Poi annuncia: "Non più di 40 prefetture". Madia: "Mobilità obbligatoria". Il testo in cdm il 13 giugno

"Un ulteriore tassello della sistematica operazione di cambiamento del paese e che sta rispettando tutte le scadenze che ci siamo autoimposti per arrivare ad oggi con la proposta del governo sulla riforma della P.A". Così Matteo Renzi, al termine del Cdm, presenta le linee guida della riforma, il cui provvedimento sarà presentato in Consiglio dei ministri il prossimo 13 giugno (VIDEO).
Il premier apre "a 40 giorni di confronto", annunciando anche l'invio di una lettera ai dipendenti della Pa. "Non è una generica apertura di dialogo ma l'ndicazione di scelte di fondo".

"Tentativo di cambiamento radicale della Pubblica amministrazione" - "Pensiamo che la riforma fatta contro le lavoratrici e i lavoratori abbia le gambe corte", spiega il premier spiegando che i tre punti su cui il governo punterà  sono "capitale umano, innovazione e taglio alle strutture che non sono più necessarie". Il governo, dice il premier punta a un "tentativo di cambiamento radicale nella Pa".



"Esistono i fannulloni ma ora si cambia" - "Se passo giornata a dire che sei un fannullone è difficile che il destinatario dell'invettiva si senta motivato", spiega il presidente del Consiglio, illustrando le linee guida della riforma della Pa. "Certo che esistono fannulloni nella Pa, ma compito di chi dirige non è lamentarsi ma provare a cambiare", ha aggiunto, prima di annunciare "la possibilità di licenziamento per il dirigente che rimane privo di incarico oltre un determinato termine". Il presidente del Consiglio spiega poi che "il tema esuberi non esiste" e che "Il punto è mettere le persone nelle condizioni di lavorare".

"Riduzione prefetture a non più di quaranta" - Renzi si dice poi convinto che "l'abrogazione dell'istituto del trattenimento in servizio comporta la possibilità di far entrare 10 mila giovani nella P.A" e che "l'accorpamento delle sovrintendenze e gestione manageriale dei poli museali".
"La riduzione delle prefetture a non più di quaranta" e la "riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio", sono altri due punti delle linee dell'esecutivo di Renzi, che si domanda: "Perché la ragioneria generale dello stato deve avere una sede in tute le province?", prima di chiedere: "Scriveteci a Rivoluzione@governo.it: dal 30 aprile al 30 maggio ci sarà la consultazione".

Madia: "Serve mobilità, anche obbligatoria" - Il ministro Madia aggiunge poi che occorre "mettere in campo" una "mobilità che funzioni", sia "volontaria, ma anche obbligatoria, garantendo dignità al lavoratore", con riferimento alle retribuzioni e alla "non lontananza da luogo lavoro". Poi dice: "Non ho problema a parlare di eventuali prepensionamenti e ricordo che le norme Fornero sono state introdotte dai governi Monti e Letta per gli enti locali, ma prima si possono fare cose come l'abrogazione dell'istituto di trattenimento in servizio che libererebbe almeno 15 mila posti".

E al termine della conferenza stampa, Renzi torna sugli applausi agli agenti condannati per la morte di Federico Aldrovandi durante il congresso del sindacato autonomo di polizia: "L'atteggiamento di ieri al congresso del Sap è stato inaccettabile e ha portato disonore a migliaia di divise di donne e uomini che fanno questo lavoro".

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