Sardegna al centrosinistra. Pigliaru: manterremo le promesse

Politica

Il presidente uscente Cappellacci ha riconosciuto la vittoria dello sfidante a metà dello scrutinio. Anche Renzi si congratula con il neo governatore, che indica tra le priorità "la lotta alla disoccupazione". Terza la scrittrice Murgia.  RISULTATI

La Sardegna passa al centrosinistra. Secondo i dati diffusi dal sito web della Regione (qui i risultati), Francesco Pigliaru (centrosinistra) vince le elezioni con il 42,45% davanti al governatore uscente Ugo Cappellacci (centrodestra) che resta al 39,65%. (LE FOTO). Al terzo posto la scrittrice Michela Murgia al 10,30%, seguita dall'ex presidente Mauro Pili al 5,72% (sul sito della Regione i dati dello scrutinio).
Il governatore uscente della Sardegna Ugo Cappellacci, non appena il risultato è stato chiaro, si è complimentato con Pigliaru, riconoscendogli la vittoria.

I complimenti di Renzi - A Pigliaru sono arrivati anche i complimenti del segretario Pd Matteo Renzi.



"Grande Francesco, grande vittoria" le parole di Renzi secondo quanto riferito dal governatore in pectore del centrosinistra. "Matteo ci ha dato una mano importante - ha sottolineato Pigliaru - sarà bello governare in parallelo".

Pigliaru: "Ora cominciamo il domani"
-  Poco dopo la telefonata di Renzi, lo stesso Pigliaru ha scritto su Facebook: "Ugo Cappellacci mi ha chiamato per congratularsi per la mia vittoria. Grazie a tutti, ora Cominciamo il domani".



Pigliaru: "Istruzione, disoccupazione e tasse tra le priorità"
Il candidato del centrosinistra si è poi recato al comitato elettorale dove ha tenuto il primo discorso dopo la vittoria. "Ai sardi voglio dire che siamo qui per fare quello che abbiamo detto - ha detto Pigliaru - affronteremo questa grande sfida con entusiasmo e faremo quello che abbiamo detto, faremo una bella giunta per affrontare le  priorità che abbiamo elencato: istruzione, lotta alla disoccupazione, alle tasse ed alla burocrazia. La mia sarà una squadra buona e adeguata alla  sfida". "Sarò il presidente di tutti i sardi - ha aggiunto - di quelli che ci hanno votato, di quelli che non ci hanno votato e soprattutto di quelli che non sono andati a votare". 


Astensione al 47,7% - Un riferimento agli astenuti particolarmente significativo dato che il voto è stato caratterizzato da un forte astensionismo. Dei 1.480.352 elettori sardi, ieri alle 22, alla chiusura dei seggi, ha votato soltanto il 52,23%, mentre cinque anni fa, quando le urne erano rimaste aperte anche di lunedì, l'affluenza era stata del 67,57%.

Dove si è votato di più, dove di meno - La provincia con l'affluenza più elevata è stata quella di Nuoro, con il 56,54%, seguita dall'Ogliastra, con il 55,68%, dal Sassarese con il 55,23%, dalla Gallura con il 52,27% e dal Cagliaritano con il 51,38%. Le percentuali più basse si sono registrate nel Medio Campidano, con il 46,92%, nel Sulcis-Iglesiente con il 48,83%, nell'Oristanese con il 49,71%. Il comune con il maggior numero di votanti è stato Belvì, nel Nuorese, con il 74,4% (443 votanti su 593 iscritti nelle liste elettorali), mentre il record negativo spetta a Teulada, nella provincia di Carbonia-Iglesias, dove si è presentato alle urne appena il 17,28% degli aventi diritto.

Politica: I più letti

[an error occurred while processing this directive]