Governo in bilico, Napolitano: "La parola spetta ora al Pd"

Politica

Si rafforza l'ipotesi di staffetta tra Matteo Renzi ed Enrico Letta. In mattinata il premier sale al Colle per parlare del rilancio dell'esecutivo. Ma parte del Pd e Scelta Civica fanno pressione perché il sindaco di Firenze vada a Palazzo Chigi

"Mi pare che adesso la parola sia al Pd". Giorgio Napolitano sintetizza così il senso di due giorni segnati dai suoi colloqui con Matteo Renzi ed Enrico Letta.  Con il presidente del Consiglio, ha spiegato Napolitano, "abbiamo parlato delle cose all'ordine del giorno per il governo, lo abbiamo fatto rapidamente perche' entrambi avevamo
altri impegni".

Si rafforza l'ipotesi staffetta - Il sentiero di Enrico Letta si fa dunque stretto. La 'staffetta' al governo Letta-Renzi è un'ipotesi che va rafforzandosi ed il redde rationem si sposta al Nazareno, nella direzione cruciale anticipata a giovedì dal segretario Pd. Sono in tanti ora a chiedere, nel Pd e in Scelta Civica, che il premier lasci e si apra una nuova fase con Renzi a Palazzo Chigi. Ma Letta non molla e nell'incontro mattutino con il capo dello Stato ribadisce che lui non si dimette e punta ad andare avanti con la fiducia del Parlamento su una nuova squadra e un nuovo programma, del quale annuncia ad horas la presentazione. Troppo tardi, si mormora in buona parte del Pd.

Renzi: "Il governo ha la batteria scarica" - La giornata si apre con i 'rumors' che vogliono il Capo dello Stato deciso a favorire la stabilità e la continuità di governo per le riforme, chiunque la garantisca. Per questo Napolitano prende atto (in quello descritto dal Quirinale come un "rapido incontro") della volontà di Letta di rilanciare il suo governo, ma registra anche la richiesta del Pd, partito di maggioranza relativa, di un cambio di passo. Non è solo Renzi ora a chiederlo, ma diversi esponenti del Nazareno. "La batteria del governo è scarica, dobbiamo decidere se va ricaricata o cambiata - fa cadere ogni velo Renzi di fronte all'assemblea dei deputati Pd -. Se avessimo uno smartphone è come se avessimo consumato il 19% della batteria. Ora dobbiamo decidere se ricaricarla oppure cambiarla".

Alfano: "Pd dica se è disponibile a rilanciare il governo"
- Musica per i piccoli partiti, che nelle parole del sindaco di Firenze vedono la promessa di un governo solido e di legislatura, che possa durare fino al 2018. Per questo Renzi si tira dalla sua parte Scelta Civica. "Letta è uomo di grande esperienza e sensibilità istituzionale - dice Andrea Romano, capogruppo alla Camera - Sono sicuro che lui per primo comprenda l'esigenza di voltare pagina davvero, aprendo una nuova fase della storia politica di questo paese e arrivando rapidamente ad un nuovo governo che sia guidato anche da un'altra personalità" (VIDEO). Angelino Alfano lascia che i panni sporchi siano lavati in famiglia. "Ho sentito Letta - afferma il leader di Ncd - e gli ho detto che siamo pronti ad andare avanti. Ma se il Pd non dà una appassionata e sincera disponibilità a rilanciare l'azione del governo, allora si complica la situazione" (VIDEO).

Giovedì la direzione del Pd - Letta avverte la durezza della partita, si mette l'elmetto e rilancia, certo di avere in tasca "un progetto che convincerà tutti gli alleati, anche il Pd". La carta vincente, per il premier, è quell"Impegno Italia' dal quale è scomparso ogni riferimento temporale (prima era 'Impegno 2014'), per dare robustezza ad un governo non a termine e convincere i piccoli a sostenerlo in un orizzonte di legislatura. Ma come una doccia fredda arrivano le parole di Enrico Carbone, fedelissimo di Renzi, che invita Letta a prendere atto della realtà e parla di "una dinamica inesorabile" che, nella direzione di giovedì, potrebbe addirittura portare ad una sfiducia del premier da parte del suo partito. Un'ipotesi nefasta rispetto alla quale si mettono all'opera i pontieri renziani, cercando di convincere il premier alle dimissioni. Letta però, mentre slitta di una settimana il voto sulla legge elettorale alla Camera, non demorde. Va al Quirinale a spiegare i suoi prossimi passi e ne esce - dicono fonti di Palazzo Chigi - "confortato e ancor più determinato ad accelerare per la presentazione di 'Impegno Italia', base del rilancio programmatico del governo".

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