Berlusconi cede, Letta ottiene la fiducia. Pdl diviso

Politica

Dietrofront del Cavaliere (VIDEO) che appoggia l'esecutivo. Dissidenti Pdl formano nuovo gruppo. Per il premier via libera al Senato e alla Camera: "Basta ricatti". Napolitano: "Non più tollerabile riaprire gioco al massacro". CRONACA DELLA GIORNATA

PDL SPACCATO DOPO LA FIDUCIA: GLI AGGIORNAMENTI

"Il Pdl voterà la fiducia al governo Letta". L'annuncio di Silvio Berlusconi, che ha preso la parola a Palazzo Madama, è il colpo di scena finale di una mattinata iniziata con l'intervento del premier Letta al Senato. La fiducia alla fine è arrivata con 235 sì e 70 no (6 senatori Pdl non hanno votato). Alla Camera i voti a sostegno dell'esecutivo sono stati 435, quelli contrari 162. "L'essenziale è che il governo ha superato la prova", ha commentato a fine giornata Napolitano, aggiungendo che "non è più tollerabile riaprire il gioco al massacro".
Nel suo discorso al Senato, durato circa 45 minuti (IL LIVE BLOG - I VIDEO - LE FOTO), Enrico Letta aveva chiesto appunto "coraggio e fiducia". "Una fiducia che non è contro qualcuno, ma per l'Italia", aveva detto il presidente del Consiglio. "L'Italia corre un rischio fatale, cogliere o non cogliere l'attimo, con un sì o un no, dipende da noi. Il mio governo è nato in Parlamento e se deve morire deve morire qui, in Parlamento".
Nella replica seguita al dibattito, Letta aveva aggiunto: "Meglio cadere che soluzioni di basso profilo. Oggi cambia la natura del governo". E al M5S: "Basta minacce a chi ha cambiato idea".



Poi, alle 16, come previsto, il premier ha preso la parola alla Camera (VIDEO). "Io non voglio essere un presidente del Consiglio che sta qui perché non si può andare a votare", ha detto. Poi ha sottolineato che il risultato del voto di fiducia al Senato sarebbe stato comunque positivo. E ha ribadito: "Non esiste collegamento tra una vicenda giudiziaria e la vita del governo. Basta con i ricatti al governo, tanto è stato dimostrato che non cade". A Montecitorio il voto di fiducia è previsto intorno alle 21.

Il dietrofront del Pdl - Berlusconi, entrando a Palazzo Madama per l'intervento del presidente del Consiglio, ha dichiarato di voler ascoltare il discorso di Letta e poi decidere. Per tutta la mattinata si sono susseguiti incontri e rumors sulla posizione del Pdl. E proprio quando sembrava chiara l'intenzione di voler sfiduciare il governo Letta, è arrivato a sorpresa l'intervento di Berlusconi in Aula: "Il Pdl voterà la fiducia" (VIDEO).
“Abbiamo ascoltato con attenzione le dichiarazioni di Letta - ha spiegato il Cavaliere -. Abbiamo ascoltato i suoi impegni. Mettendo insieme tutte queste aspettative, il fatto che l'Italia ha bisogno di un governo e di riforme, abbiamo deciso non senza interno travaglio di esprimere un voto di fiducia”.
Per Zanda (Pd), però, che ha preso la parola subito dopo, "oggi si è formata una nuova maggioranza politica indipendentemente da tutte le operazioni tattiche e furbesche" (VIDEO).

Pdl vota sì a fiducia. In 26 se ne vanno - Nonostante il sì del Pdl alla fiducia, il partito di Berlusconi esce lacerato. Un gruppo di dissidenti aveva già deciso di sostenere il governo Letta mentre il resto del Pdl sembrava ancora compatto sulla sfiducia (l'intervento di Bondi - le parole di Brunetta - lo storify).
Tra i dissidenti anche il senatore Carlo Giovanardi, che aveva aggiunto: "Noi siamo il Pdl, sono gli altri che cambiano il partito e fondano Forza Italia" (VIDEO).
Secondo quanto emerge dalla conferenza dei capigruppo il nuovo gruppo dovrebbe arrivare a 26 parlamentari e interverrà già oggi in aula durante il dibattito. Il primo firmatario è Cicchitto.

Letta: non siamo stati il governo del rinvio - Il premier ha ricordato in Aula al Senato che "gli italiani non ne possono più di un clima da 'Sangue e arena'. Ma solo chi ha identità debole ha paura del confronto". E ha promesso: "Non arretreremo di un millimetro sul risanamento della finanza pubblica". "Per questo, vogliamo confermare che rispetteremo gli impegni con l'Europa per il 2014, un governo debole impedirebbe di portare a compimento" le riforme economiche necessarie. "Non siamo stati il governo del rinvio", ha poi affermato, rivendicando al suo esecutivo il successo di aver applicato un ampio taglio alla spesa pubblica. "In questo 2013 abbiamo fatto 1700 milioni di riduzione della spesa pubblica".

Letta: le sentenze si rispettano - Il capo del governo ha affrontato anche il tema della giustizia (VIDEO). Il piano del governo e quello delle vicende giudiziarie di Berlusconi, che rischia a breve di perdere l'immunità di senatore con un voto del Parlamento, "non devono, né possono essere sovrapposti", ha detto Letta. Aggiungendo che le "sentenze si rispettano, si applicano, fermo restando il diritto intangibile della difesa, senza trattamenti ad personam né contra personam".
A sigillo finale del suo discorso, le parole di Benedetto Croce alla costituente: quelle con cui il filosofo liberale, l'11 marzo del 1947, ammonì i costituenti a non prepararsi, "con un voto poco meditato" a "un pungente e vergognoso rimorso".

Letta alla Camera: "Oggi un giorno storico" - "Oggi è un giorno storico: abbiamo condizioni in più di chiarezza che ci consentono di guardare lontano". Così il premier Enrico Letta ha chiuso il suo discorso alla Camera. Sulla fiducia ottenuta al Senato ha sottolineato: “Oggi c'è stato il risultato come lo intendo io, che ci sarebbe stato comunque, per essere chiari fino in fondo, ed è un risultato rispetto al quale ho intenzione di lavorare mantenendo il punto fermo del fatto che non esiste un collegamento tra l'attività di governo e la giustizia". Dopo una settimana in cui "alcuni dentro la maggioranza hanno detto esplicitamente che preferivano il voto anticipato a fine novembre" che sarebbe stato "un errore", "ora siamo qui per riprendere il filo più forti e coesi".

La cronaca della giornata:

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