Processo Mediaset, Letta: "Nessun timore, Italia stabile"

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In vista della decisione della Cassazione sulla condanna a Berlusconi, attesa il 30 luglio, sale la tensione nella maggioranza. Zanda (Pd) avverte: "No a reazioni eversive". Di Girolamo (Pdl): "Nessun Aventino il nostro popolo reagirà"

"Non ho paura. L'Italia è più stabile di quanto ci si aspetti". Il premier Enrico Letta commenta così gli eventuali effetti della decisione della Cassazione su Silvio Berlusconi, che nel processo Mediaset rischia di essere condannato in via definitiva a 4 anni di reclusione (3 coperti da indulto) e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici.
La decisione della Corte è attesa per martedì 30 luglio. Ma, dopo le parole di Berlusconi, poi smentite, apparse sul quotidiano Libero ("In caso di condanna non farò l'esule. Ho quasi 78 anni e avrei diritto ai domiciliari, ma se mi condannano andrò in carcere"), prosegue il dibattito politico, specie sull'ipotesi profilata da molti osservatori che a una condanna dell'ex premier seguirebbe la caduta dell'esecutivo Letta.

Zanda: "Dal Pdl niente reazioni eversive" - "Ci sono due ragioni politiche e istituzionali per le quali il governo dovrebbe essere tenuto al riparo dalla sentenza", dice il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda, in un'intervista alla Stampa. "La prima è che la giustizia non può condizionare l'agire della politica, e viceversa; la seconda sta nel fatto che le ragioni che hanno portato alla nascita di un governo di necessità non sono venute meno. Anzi".
Zanda sottolinea che una condanna di Silvio Berlusconi non significherebbe di per sé la rottura del patto di governo col Cavaliere, ma i rischi sono connessi agli "atteggiamenti del Pdl", se avrà "reazioni eversive, non potremmo che prender atto del venir meno di elementi di principio costitutivi dello stare assieme".

Di Girolamo: "Con Berlusconi in carcere nulla sarebbe più prevedibile" - Di tutt'altro tenore le dichiarazioni del ministro Pdl Di Girolamo, che in un'intervista al Messaggero spiega che in caso di condanna di Silvio Berlusconi, gli esponenti del Pdl non si dimetteranno dal governo e dal Parlamento, "ma non so prevedere le reazioni del partito e del nostro popolo di fronte a una sentenza negativa. Stavolta il popolo non sarà silente. Il nostro è un partito che si regge sulla figura di Berlusconi. E quello Mediaset è un processo assurdo. Confalonieri giustamente è stato assolto. Che senso avrebbe condannare Berlusconi che non aveva nessun ruolo?".
"C'è da augurarsi che Berlusconi in carcere non vada. Nulla sarebbe più prevedibile, dopo. Né la reazione del nostro partito né quella del Pd", dice De Girolamo, secondo cui anche tra i democratici "i contraccolpi sarebbero forti. Per molti di loro si chiuderebbe una stagione: quelli che hanno vissuto di antiberlusconismo se ne vanno a casa".

Mediaset: il 30 luglio il caso arriva in Cassazione. I possibili scenari: il servizio SkyTG24


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