Commissione giustizia, secondo tentativo per Nitto Palma

Politica

Dopo la bocciatura di martedì, Pd e Pdl riprovano ad eleggere l'ex Guardasigilli. Ma aumentano le critiche democratiche. Civati: "Spero che il no tenga". Berlusconi: "Convenzione per le riforme perdita di tempo"

Si torna a votare per il presidente della commissione Giustizia al Senato, oggi alle 15, dopo che martedì è saltato l'accordo tra Pd e Pdl per eleggere l'ex ministro della Giustizia del governo Berlusconi, Francesco Nitto Palma. Falliti i tentativi di trovare un nuovo nome sul quale far convergere i voti dei due principali partiti, il Pdl tornerà a presentare Nitto Palma, sperando che i senatori democratici questa volta seguano le indicazioni del loro capogruppo Zanda. "Usare il termine divisivo unicamente sul nome di Nitto Palma", sostiene Fabrizio Cicchitto, "è un'operazione ipocrita del tutto destituita di fondamento".

Cicchitto: "Ma cosa vuol dire divisivo"
- Secondo l'ex capogruppo del Pdl alla Camera, "se guardiamo l'elenco dei ministri e dei sottosegretari e dei presidenti delle Commissioni, - ricorda Cicchitto -  possiamo notare che di personalità cosiddette 'divisive', compreso il sottoscritto, ce ne stanno parecchie. Non si capisce che cosa voglia esattamente dire il termine  divisivo visto che nel corso di questi anni da una parte e dall'altra (Pdl e Pd) si è sviluppato uno scontro politico durissimo e non sono stati certamente risparmiati da nessuno i colpi". "Di conseguenza - aggiunge - ci auguriamo che la ragionevolezza e il senso di equilibrio prevalgano per il bene di tutti anche perché nessuno capirebbe un eccesso di conflittualità per una sorta di inesistente questione personale".

Civati: "Spero che il no a Nitto Palma tenga"
- Diversa la posizione di Pippo Civati, deputato del Pd molto critico verso l'accordo Pd-Pdl a sostegno del governo Letta. "Troppi bocconi amari il governissimo ci costringe a ingoiare. E tanti, temo, ne verranno. Però per il Pd c'è un limite di dignità da non varcare" spiega il deputato lombardo in un'intervista a Repubblica, spiegando che "Palma è l'uomo, anzi il magistrato, che appoggiò i parlamentari Pdl che hanno invaso il Palazzo di giustizia di Milano. Spero solo che il no alla sua presidenza della commissione tenga".

Berlusconi: "La convenzione per le riforme è perdita di tempo
" - Silvio Berlusconi dovrebbe incontrare lo stato maggiore del Pdl per fare il punto della situazione sulle prossime strategie politiche. Il Cavaliere intanto è intervenuto alla trasmissione Mattino Cinque per bocciare l'idea di una convenzione per le riforme. "E' tutto tempo perso - ha spiegato - perché non si fa che allungare i tempi e allora credo che il cambiamento debba essere portato avanti dal parlamento stesso come dice l'articolo 138 della Costituzione in modo tale che si possa arrivare nel più breve tempo possibile" alle riforme necessarie. Riguardo alla sua autocandidatura alla presidenza della Convenzione, Berlusconi ha liquidato la proposta come uno scherzo. "Ho visto tutte le critiche mosse alla mia persona sull'eventualità della mia presidenza della Convenzione. Ma io l'ho buttata lì, era una battuta, scherzavo arrivando in Senato", ha detto il leader del Pdl. "Ma scherzi a parte, io nel '94 sono stato il primo a parlare della necessità di riformare la Costituzione e ho le idee chiare", ha aggiunto.



Berlusconi: "Gli italiani imparino a votare" - Sui contenuti delle riforme Berlusconi torna sui sui temi preferiti e spiega che "si deve dare al premier gli stessi poteri dei suoi colleghi delle democrazie occidentali, la decretazione d'urgenza e una sola Camera per approvare le leggi entro 190 giorni". Poi, "dimezzare il numero dei parlamentari" e riformare la composizione della corte costituzionale. "E' auspicabile che nel frattempo anche gli italiani imparino a votare - conclude il Cavaliere - tutti danno la colpa di tutto ai poveri politici, io non mi ritengo tale, ma gli italiani dovrebbero imparare a votare".

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